
martedì, marzo 09, 2010
Sandro Pertini

giovedì, dicembre 03, 2009
giovedì, novembre 26, 2009
ευφημέω
Assessore Alessia Rosolen:
Assessore regionale al lavoro, università e ricerca, delegato alle pari opportunità e politiche giovanili.
Regione Friuli-Venezia Giulia
domenica, novembre 22, 2009
Il Torrente Resia

Talvolta capita che si perda ore davanti alla televisione.
Oggi propongo una lettura senza alcun dubbio istruttiva e lascio a voi (quasi) ogni commento.
Si tratta di un progetto che, come viene scritto, porterà in 8 anni (se tutto va bene) al recupero delle spese.
Vi faccio anche notare come la stampa dei documenti (almeno sul mio computer) non sia permessa.
martedì, novembre 17, 2009
Polli in rete

Una visione perversa del concetto di "bene comune" e del concetto di rete accomuna questi argomenti:
- la privatizzazione delle risorse idriche;
- i 100 milioni destinati all'alta velocità in Regione;
- il digitale terrestre.
Semplificando: pagando l'acqua che utilizzo non pago tanto il bene quanto il servizio (la manutenzione, il controllo, la distribuzione, il sistema che misura l'erogazione, l'emissione delle bollette, ecc.).
Dando il servizio in gestione ad un'azienda privata mi troverei a pagare esattamente lo stesso servizio ma -in aggiunta- la legittima necessità del gestore di ottenere un profitto.
Ora attenzione che viene il bello: per quale ragione si mette in mano ad un soggetto orientato al profitto la più importante risorsa naturale del nostro pianeta? Per migliorare il servizio. Non male.
I 100 milioni di euro destinati alla banda larga dalla Regione Friuli - Venezia Giulia renderanno disponibile un'infrastruttura di rete che poi verrà gestita da soggetti privati. Perfetto. Aziende che non mettono un centesimo per portare il segnale (i soldi li mette "la Regione", cioè li mettiamo noi) si metteranno in tasca il profitto generato dalla fornitura del servizio. Non vale la pena cercare di spiegare che esistono altre tecnologie meno invasive, meno costose e altrettanto efficaci. Quando il friulano è davanti ad una strada è come una volpe davanti ad una gallina: pagherebbe qualsiasi cifra per poterla sventrare. E infatti la paghiamo. Non "qualsiasi": 100 milioni di euro.
Nel frattempo la cultura vede dimezzato il suo bilancio. C'è una soluzione intermedia: visto che mandiamo gli artisti in mezzo a una strada potremo usarli per la posa dei cavi!
Il digitale terrestre è una cosa particolare per almeno due ragioni. La prima ragione è frivola: non si tratta di una tecnologia terrestre ma aerea. Infatti per accedere al digitale "terrestre" si usa un'antenna. Non un cavo.
Sarà anche frivola ma se uno inizia già a fregarti con il nome immagina cosa viene dopo.
Infatti. La seconda ragione è che è inutile.
Potrebbe essere perfettamente sostituito da dispositivi basati su tecnologia IP (Internet, per capirci).
Ne esistono già, funzionano perfettamente, si basano su tecnologie testate (dirò di più: utilizzate!) ma hanno un imperdonabile serie di difetti. Ne elenco quattro:
- rendono del tutto inutile il decoder (e si utilizzerebbe un solo telecomando);
- il giorno dopo mandano in fallimento l'Auditel (hai voglia a fare statistiche quando il numero degli ascoltatori appare in tempo reale...);
- tolgono lavoro agli antennisti;
- collocano tutte le televisioni non satellitari sulla stessa piattaforma (Mediaset, Repubblica TV, Italia 7, YouTube e... Beppe Grillo!).
lunedì, novembre 02, 2009
mercoledì, ottobre 07, 2009
Cancellato da Internet il Vocabolario di De Mauro
La Paravia, con la motivazione
Visto che c'era, ha anche cancellato il servizio di consultazione dei "sinonimi e contrari". Ma, direte voi, il "Dizionario dei sinonimi e contrari" non è ancora fuori catalogo.
E cosa può rispondere la casa editrice?
Semplice:
Senza commentare troppo questa -francamente curiosa- scelta mi pongo qualche domanda:
1)
un documento cartaceo che sta per andare fuori catalogo, questo cosa c'entra con Internet?
2)
l'uscita da catalogo di un'opera ha ricaduta sulla qualità del suo contenuto? La pagina di consultazione poteva essere usata per pubblicizzare le altre opere a catalogo. In fondo stiamo parlando del GRADIT, un'opera piuttosto importante).
3)
per quale ragione si sceglie di indirizzare un visitatore già comprensibilmente perplesso (e -ricordo- interessato alla consultazione un dizionario della lingua italiana) ad un dizionario della lingua inglese? A chi non mi credesse riporto il messaggio:
Ma perché non dovrei commentare? Sono convinto che la scelta di chiudere il sito sia completamente sbagliata.
giovedì, ottobre 01, 2009
L'occhio di lince e la mela Julia
Secondo il presidente della Regione, il nuovo marchio consentirà di ulteriormente qualificare la produzione regionale.
Magari nell'ottobre del 2007 eravate distratti e vi era scappata la notizia sulla mela julia . Adesso lo sapete.
Ma in realtà le notizie sono diverse.
La prima è positiva: è l'esistenza di un podcast regionale (che è una ragione di vanto in quanto sono poche le Regioni che possono vantare di avere un podcast video aggiornato a scadenze settimanali);
la seconda è bruttina: il podcast è stato così poco promosso che -a quanto mi è dato sapere- nessuno ne conosce l'esistenza;
la terza è negativa: il server continua a funzionare ma nessuno lo sta usando da gennaio del 2008!
la quarta è pessima: io me ne sono accorto nell'ottobre del 2009 (21 mesi dopo l'ultimo aggiornamento). Alla faccia del professionista dell'informatica.
la quinta è veramente curiosa: da qualche parte, a Trieste, c'è un computer che Illy si è dimenticato di spegnere prima di andare via (aprile del 2008) e che continua a distribuire i video del governo del centro sinistra!
Io, con il massimo tatto possibile, farei una proposta: se proprio non serve a nessuno (anche se non nego che sarebbe bello realizzare il podcast delle sedute del consiglio regionale), nella mia scuola avremmo bisogno di un server. Se mai in Regione ne avanzasse uno...
Concludo con la notizia relativa al primo esemplare di lince individuato nella nostra regione (27 luglio 2007). Come poterne fare a meno?
sabato, giugno 27, 2009
Abbiamo dei problemi seri da risolvere...
Ragionando su quanto accaduto in queste settimane in regione mi è venuta in mente questa scena di una simpatica pellicola di una decina di anni fa (tre frasi in particolare).
Fra gli attori: M. Douglas, A. Bening, M. Sheen, M. J. Fox, R. Dreyfuss.
Chissà perché?
I've known Bob Rumson for years, and I've been operating under the assumption that the reason Bob devotes so much time and energy to shouting at the rain was that he simply didn't get it. Well, I was wrong. (frase 1) Bob's problem isn't that he doesn't get it. Bob's problem is that he can't sell it! (frase 2) We have serious problems to solve, and we need serious people to solve them. And whatever your particular problem is, I promise you, Bob Rumson is not the least bit interested in solving it. (frase 3)He is interested in two things and two things only: making you afraid of it and telling you who's to blame for it. That, ladies and gentlemen, is how you win elections. You gather a group of middle age, middle class, middle income voters who remember with longing an easier time, and you talk to them about family, and American values and character, and you wave an old photo of the President's girlfriend and you scream about patriotism - you tell them she's to blame for their lot in life.
martedì, maggio 26, 2009
Campagna elettorale
Gli italiani si divideranno in due parti, una prima che penserà "che idea geniale", una seconda che resterà senza parole.
Aggiungo il dubbio personale che entrambi i video -da un certo "punto di vista"- siano assolutamente autentici (guardando l'ombra del logo quando l'aria muove le tende e osservando l'immobilità del gomito sinistro del Presidente del Consiglio) e quindi che il Premier abbia ripetuto in un momento successivo quanto detto durante la prima intervista.
In questo caso le televisioni di questo paese avrebbero acquisito e mandato in onda il "nastro" senza nemmeno controllarne l'autenticità (e stiamo parlando almeno del TG1 e del TG3).
Nel caso la mia sensazione fosse corretta potremmo parlare di ben tre piccioni con una fava:
1) la gente si sarebbe beccata uno spot elettorale pensato e costruito ad arte fuori dagli spazi soggetti alle regole della "par condicio" nonché gratis;
2) avremmo assistito ad una "sofisticazione del messaggio" che passerà alla storia della comunicazione televisiva mondiale;
3) avremmo avuto la dimostrazione di quanto basso sia il livello del nostro giornalismo televisivo. E qui non staremmo parlando di livello "bassino", ma di una situazione drammatica.
Relativamente i primi due "piccioni" non mi interessa fare commenti né tantomeno perdere tempo ma riguardo al punto 3) sono francamente colpito. Pensavo fossimo messi male, ma non avrei mai pensato a questi livelli.
sabato, maggio 23, 2009
Pulizie in casa

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Di fat pûr jo o ai viodût cui miei voi la Sibile di Cume che e pindulave dentri di une ampole e cuant che chei fantats i disevin "Σίβυλλα τί θέλεις" jê e rispuindeve "άποθανεΐν θέλω"
(trad. di S. Carrozzo)
venerdì, maggio 15, 2009
60 miliardi
"La Banca centrale europea (BCE) acquisterà 60 miliardi di euro di obbligazioni per sostenere l'economia. Si tratta di titoli però protetti, cioè coperti da crediti ipotecari o da quelli del settore pubblico e, per questo, ritenuti relativamente sicuri. Jean-Claude Trichet, presidente della BCE, ha spiegato giovedì che la misura ha lo scopo di sostituirsi agli abbassamenti dei tassi d'interesse quando essi non raggiungono l'effetto desiderato. La decisione della BCE segue quelle analoghe adottate dagli istituti centrali di Stati Uniti e Gran Bretagna".
In realtà si tratta di 60 miliardi di titoli spazzatura come veniva già dichiarato una settimana fa "I mercati europei, complice l'Asia, la decisione della BCE di acquistare titoli spazzatura per 60 miliardi e l'apertura a nuovi tagli dei tassi... nonché i futures americani al rialzo... si stanno riprendendo dai minimi di ieri.".
60 miliardi dati direttamente agli istituti bancari.
Chi li pagherà? Credo di saperlo...
Meno di una settimana fa i titoli dei giornali recitavano "La crisi non è finita ma il peggio è alle spalle".
Credibile.
giovedì, maggio 14, 2009
Il diabolico Facebook

La Regione Friuli - Venezia Giulia ha deciso di bloccare l'accesso a Facebook ai suoi impiegati, dipendenti, consiglieri regionali, ecc..
La censura è stata attuata con solerzia. Una sorprendente solerzia(1)!
Ma la notizia non è questa. Un'altra notizia è relativa alla Provincia di Udine. Il Presidente comunica che da anni la Provincia censura completamente il web ai suoi dipendenti ad esclusione di una certa porzione di siti ritenuti "di interesse".
Allora la notizia è questa? No.
La notizia potrebbe essere, semmai, che la pubblica amministrazione non si è accorta che da anni chiunque si può collegare a Internet usando il proprio telefonino ed un portatile e fare tutto quello che gli pare.
Probabilmente gli impiegati pubblici, linearmente con il "Brunetta pensiero", passano il loro tempo a fare tutto il possibile per non lavorare. Triste e squallido il panorama proposto. Continuiamo ad umiliare gli impiegati del pubblico, continuiamo ad alimentare questa idea.
33 anni fa i comuni friulani hanno gestito la ricostruzione del Friuli colpito dal terremoto. In 33 anni si sono trasformati da ottimi amministratori a lavativi nullafacenti ossessionati dalla rete.
Ma c'è realmente un obiettivo nella scelta di svilire le professionalità dei propri dipendenti?
(1)
Io sto attendendo da mesi di realizzare un progetto informatico -che probabilmente non verrà mai realizzato- e da anni che vengano portati sotto licenza GPL dei dati piuttosto importanti. Se la Regione utilizzasse la stessa velocità per la censura di Facebook e per l'analisi e la realizzazione di progetti di (forse) interesse pubblico gli impiegati dell'Ente avrebbero garantito l'accesso alle tecnologie 2.0 per i prossimi tre/quattro anni.
lunedì, maggio 11, 2009
Due...
Adesso lo riscrivo segnalando alcune "paroline chiave" per chi non le avesse notate TUTTE.
“Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura. Non amano l’acqua, molti di loro puzzano perchè tengono lo stesso vestito per molte settimane.
Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri.
Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti.
Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci.
Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti. Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti.
Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro. Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti.
Le nostre donne li evitano non solo perchè poco attraenti e selvatici ma perchè si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro.
I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali.
(...) Propongo che si privilegino i veneti e i lombardi, tardi di comprendonio e ignoranti ma disposti più di altri a lavorare.
Si adattano ad abitazioni che gli americani rifiutano pur che le famiglie rimangano unite e non contestano il salario.
Gli altri, quelli ai quali è riferita gran parte di questa prima relazione, provengono dal sud dell’Italia.Vi invito a controllare i documenti di provenienza e a rimpatriare i più. La nostra sicurezza deve essere la prima preoccupazione”.
Relazione dell’Ispettorato per l’Immigrazione del Congresso americano sugli immigrati italiani negli Stati Uniti, Ottobre 1912.
“Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura. Non amano l’acqua, molti di loro puzzano perchè tengono lo stesso vestito per molte settimane.
Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri.
Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti.
Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci.
Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti. Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti.
Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro. Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti.
Le nostre donne li evitano non solo perchè poco attraenti e selvatici ma perchè si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro.
I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali.
(...) Propongo che si privilegino i veneti e i lombardi, tardi di comprendonio e ignoranti ma disposti più di altri a lavorare.
Si adattano ad abitazioni che gli americani rifiutano pur che le famiglie rimangano unite e non contestano il salario.
Gli altri, quelli ai quali è riferita gran parte di questa prima relazione, provengono dal sud dell’Italia.
Vi invito a controllare i documenti di provenienza e a rimpatriare i più. La nostra sicurezza deve essere la prima preoccupazione”.
Ringrazio Giorgio per aver già segnalato in rete questo documento che mi propongo di analizzare con attenzione. Per il momento lo "copioincollo" così come l'ho visto.Tnx GJ!
sabato, aprile 25, 2009
Longevità delle autovetture friulane

Dunque, affrontiamo il seguente problema matematico:
supponiamo che io acquisti un'auto a gasolio e vada (visto che in periodo di crisi ogni agevolazione è buona) a richiedere la tessera per la benzina agevolata. Supponiamo che tale operazione, fra tessera, tempo perso, carburante, parcheggio ecc... mi venga a costare -diciamo- 20 euro.
Supponiamo ora che il bonus previsto dall'agevolazione sia di un millesimo di euro al litro.
Se la mia auto consuma 5 litri ogni 100 chilometri e la mia percorrenza annua è di 15.000 chilometri in quanto tempo mi ripagherò la tessera?
SOLUZIONE:
20 euro = 20.000 millesimi di euro --> 20.000 litri
20.000 litri --> 400.000 chilometri
400.000 chilometri ---> circa 27 anni
circa 27 anni --> nel 2036
E' forse per questo che il signore davanti a me (con un diesel nuovo di zecca) al distributore era incazzato come una biscia?
Boh!
domenica, aprile 05, 2009
Non solo perché ne parlai...
E se qualcuno dice/scrive qualcosa di intelligente tu cosa fai? Io lo segnalo.
http://www.autodisciplina.org/archives/478
Il mio precedente post.
domenica, febbraio 15, 2009
mercoledì, gennaio 28, 2009
Articolo 23bis
Cos'è e dove si trova l'articolo "23bis"? In una legge da poco varata dal Parlamento Italiano. E' un articolo che -se ho letto bene- rende l'acqua un bene privatizzabile.
In Canada si guarda all'acqua come al petrolio dei prossimi decenni (il Canada è ricchissimo di acqua, la esporta negli Stati Uniti).
In Italia trasportiamo su gomma milioni di litri di acqua assolutamente identica a quella che sgorga dal nostro rubinetto al solo scopo di versare dentro un bicchiere un liquido "griffato". Per fare una "plin plin" di "marca" scarichiamo qualche metro cubo gas di scarico. Il genio italico, suppongo.
Ho precedentemente utilizzato la forma "...se ho letto bene..." un po' perché le notizie che ho reperito sono ancora troppo vaghe per essere sicuro, un po' perché se fosse vero dovrei leggere l'assenza di commenti nei giornali come un fatto di seria gravità.
lunedì, ottobre 20, 2008
Istituti inutili
Cari Amici e Amiche,
il quotidiano locale “Il Trentino” riprende oggi una dichiarazione rilasciata dal Ministro Brunetta al settimanale Panorama, secondo il quale l’Istituto Culturale Ladino, che ho l’onore di presiedere, sarebbe “un ente inutile” destinato ad essere soppresso.
Non intendiamo spendere nemmeno una parola per difendere le ragioni dell’esistenza del nostro Istituto, e nemmeno per illustrare l’impegno profuso in questi decenni di lavoro. Chiediamo invece a tutti coloro che conoscono o hanno conosciuto in varie maniere l’opera svolta dall’Istituto in favore della cultura e della lingua ladina di esprimere il loro parere in merito.
Oltre ai fatti, dovranno essere i cittadini a parlare: i fassani, in primo luogo, i ladini delle Dolomiti, gli esponenti delle minoranze linguistiche del Trentino - Alto Adige e delle altre regioni italiane ed europee, le associazioni militanti, il mondo scolastico, le istituzioni locali e regionali, i comuni, le forze politiche e sociali a valutare se l’Istituto Culturale Ladino è davvero un ente inutile, e se quindi debba essere soppresso.
Attendiamo fiduciosi le Vostre opinioni e dichiarazioni, che provvederemo ad inoltrare per doverosa conoscenza alle autorità provinciali e nazionali.
Grazie per la Vostra disponibilità.
Per l’Istitut Cultural Ladin “majon di fascegn”
prof.ssa Mirella Florian
(Presidente)
giovedì, settembre 25, 2008
11 minuti e 46 secondi
La trasmissione viene finanziata con il fondi della legge 482/99.
Un TG che declina in "marilenghe" le informazioni istituzionali dell'ente pordenonese.
Appena saputo che il contenuto si trovava in rete sono andato a guardarlo. Prima un po' sorpreso, dopo... ne parleremo.
Un piccolo inciso: nel 1998, prima che TV private e pubbliche iniziassero anche solo a pensare di realizzare telegiornali in friulano, Carlo Della Vedova, Toni Buiani ed io progettammo e realizzammo il format del primo TG in lingua friulana. Visto che non eravamo proprietari di una televisione dovemmo aspettare un anno, il 1999 per realizzare le prime 25 trasmissioni, che divennero 50 l'anno successivo (rispettivamente per Telepordenone e Telefriuli). Fa piacere avere ancora tutte le trasmissioni in archivio.
Ma torniamo all'attualità.
Qual'è la caratteristica principale di un TG in lingua friulana?
La domanda è semplice, la risposta ovvia: essere in lingua friulana.
"La Provincie par furlan", nella sua versione completa di circa 12 minuti, può essere visionato sul sito della provincia.
Quella che segue è solo la parte che NON mi sembrava in lingua friulana. Ma io non sono un linguista.
Ho lasciato i saluti finali in friulano della bravissima Elena Zanussi (e non è una battuta, Elena è veramente bravissima).
Da veneto -orgogliosamente veneto- direi che spettacoli come questi offendono i veneti che, come me, e sono molti, rispettano la propria storia e la storia, la cultura -e la dignità- dei popoli vicini.
Da veneto -orgogliosamente veneto- mi verrebbe da chiedere scusa a tutti i friulani.