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sabato, giugno 27, 2009

Abbiamo dei problemi seri da risolvere...

Anche i cinefili dovrebbero guardare le commedie americane.
Ragionando su quanto accaduto in queste settimane in regione mi è venuta in mente questa scena di una simpatica pellicola di una decina di anni fa (tre frasi in particolare).
Fra gli attori: M. Douglas, A. Bening, M. Sheen, M. J. Fox, R. Dreyfuss.





Chissà perché?

I've known Bob Rumson for years, and I've been operating under the assumption that the reason Bob devotes so much time and energy to shouting at the rain was that he simply didn't get it. Well, I was wrong. (frase 1) Bob's problem isn't that he doesn't get it. Bob's problem is that he can't sell it! (frase 2) We have serious problems to solve, and we need serious people to solve them. And whatever your particular problem is, I promise you, Bob Rumson is not the least bit interested in solving it. (frase 3)He is interested in two things and two things only: making you afraid of it and telling you who's to blame for it. That, ladies and gentlemen, is how you win elections. You gather a group of middle age, middle class, middle income voters who remember with longing an easier time, and you talk to them about family, and American values and character, and you wave an old photo of the President's girlfriend and you scream about patriotism - you tell them she's to blame for their lot in life.

sabato, giugno 13, 2009

Versione digitale del Dizionario Saurano-Italiano


Rendere accessibile un'altro dei tesori di questo territorio è una bella soddisfazione.
La lingua saurana è ora consultabile con un browser web accedendo al Dizionario Saurano-Italiano.
Dategli un'occhiata e ditemi cosa ne pensate.

sabato, maggio 23, 2009

Pulizie in casa


Nam Sibyllam quidem Cumis ego ipse oculis meisvidi in ampulla pendere, et cum illi pueri dicerent: Σίβυλλα τί θέλεις; respondebat illa: άποθανεΐν θέλω
-------------
Di fat pûr jo o ai viodût cui miei voi la Sibile di Cume che e pindulave dentri di une ampole e cuant che chei fantats i disevin "Σίβυλλα τί θέλεις" jê e rispuindeve "άποθανεΐν θέλω"
(trad. di S. Carrozzo)

lunedì, maggio 11, 2009

Due...

DUE


Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura. Non amano l’acqua, molti di loro puzzano perchè tengono lo stesso vestito per molte settimane.

Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri.

Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti.

Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci.

Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti. Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti.

Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro. Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti.

Le nostre donne li evitano non solo perchè poco attraenti e selvatici ma perchè si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro.

I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali.

(...) Propongo che si privilegino i veneti e i lombardi, tardi di comprendonio e ignoranti ma disposti più di altri a lavorare.

Si adattano ad abitazioni che gli americani rifiutano pur che le famiglie rimangano unite e non contestano il salario.
Gli altri, quelli ai quali è riferita gran parte di questa prima relazione, provengono dal sud dell’Italia.

Vi invito a controllare i documenti di provenienza e a rimpatriare i più. La nostra sicurezza deve essere la prima preoccupazione”.

Relazione dell’Ispettorato per l’Immigrazione del Congresso americano sugli immigrati italiani negli Stati Uniti, Ottobre 1912.
Adesso lo riscrivo segnalando alcune "paroline chiave" per chi non le avesse notate TUTTE.

Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura. Non amano l’acqua, molti di loro puzzano perchè tengono lo stesso vestito per molte settimane.

Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri.

Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti.

Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci.

Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti. Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti.

Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro. Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti.

Le nostre donne li evitano non solo perchè poco attraenti e selvatici ma perchè si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro.

I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali.

(...) Propongo che si privilegino i veneti e i lombardi, tardi di comprendonio e ignoranti ma disposti più di altri a lavorare.

Si adattano ad abitazioni che gli americani rifiutano pur che le famiglie rimangano unite e non contestano il salario.
Gli altri, quelli ai quali è riferita gran parte di questa prima relazione, provengono dal sud dell’Italia.

Vi invito a controllare i documenti di provenienza e a rimpatriare i più. La nostra sicurezza deve essere la prima preoccupazione”.

Ringrazio Giorgio per aver già segnalato in rete questo documento che mi propongo di analizzare con attenzione. Per il momento lo "copioincollo" così come l'ho visto.
Tnx GJ!

lunedì, ottobre 20, 2008

Istituti inutili

Nel tentativo di dare massima diffusione al comunicato della prof.ssa Mirella Florian pubblico, riposto senza commento (che inserirò in seguito) il solo testo pervenutomi. Per il momento esprimo la mia massima solidarietà verso l'Istituto Culturale Ladino "majon di fascegn".

Cari Amici e Amiche,

il quotidiano locale “Il Trentino” riprende oggi una dichiarazione rilasciata dal Ministro Brunetta al settimanale Panorama, secondo il quale l’Istituto Culturale Ladino, che ho l’onore di presiedere, sarebbe “un ente inutile” destinato ad essere soppresso.
Non intendiamo spendere nemmeno una parola per difendere le ragioni dell’esistenza del nostro Istituto, e nemmeno per illustrare l’impegno profuso in questi decenni di lavoro. Chiediamo invece a tutti coloro che conoscono o hanno conosciuto in varie maniere l’opera svolta dall’Istituto in favore della cultura e della lingua ladina di esprimere il loro parere in merito.
Oltre ai fatti, dovranno essere i cittadini a parlare: i fassani, in primo luogo, i ladini delle Dolomiti, gli esponenti delle minoranze linguistiche del Trentino - Alto Adige e delle altre regioni italiane ed europee, le associazioni militanti, il mondo scolastico, le istituzioni locali e regionali, i comuni, le forze politiche e sociali a valutare se l’Istituto Culturale Ladino è davvero un ente inutile, e se quindi debba essere soppresso.
Attendiamo fiduciosi le Vostre opinioni e dichiarazioni, che provvederemo ad inoltrare per doverosa conoscenza alle autorità provinciali e nazionali.
Grazie per la Vostra disponibilità.

Per l’Istitut Cultural Ladin “majon di fascegn”
prof.ssa Mirella Florian
(Presidente)

martedì, settembre 23, 2008

Problemi di spam - parte seconda

Anche dal secondo allegato riporto, un solo articolo.
Nella proposta di legge ce ne sono 6.
Che impegno per tutelare tutte le diverse parlate presenti in Regione!

Art. 3
(Contesto europeo)

1. La Regione Friuli Venezia Giulia, riconoscendo che la tutela, la valorizzazione e la promozione delle varie parlate o dialetti locali rappresentano un contributo importante alla costruzione di un’Europa fondata sui principi della democrazia e del rispetto per le diversità culturali, mantiene e sviluppa le tradizioni presenti sul proprio territorio.

2. Nei limiti delle competenze statutarie, la Regione considera la protezione e la promozione delle parlate o dialetti tradizionalmente utilizzati sul proprio territorio come un preciso obbligo verso la comunità regionale ed ispira la propria azione ai seguenti principi:

a) la consapevolezza che le parlate o i dialetti regionali costituiscono una ricchezza storica e culturale;

b) il riconoscimento dei dialetti parlati nei territori frontalieri quali parlate franche utili al dialogo tra i cittadini di diverse nazionalità:

c) la necessità di una azione risoluta di promozione delle parlate o dialetti regionali allo scopo di preservarle;

d) la facilitazione e l’incoraggiamento dell'uso scritto e orale delle parlate o dialetti regionali nelle diverse espressioni della vita sociale;

e) il dovere di promuovere studi e ricerche sulle parlate e sui dialetti regionali;

f) la messa a disposizione, nell’ambito della competenza regionale, di forme e di mezzi adeguati di insegnamento e di studio delle culture e delle parlate o dialetti regionali in tutti i livelli appropriati;

g) il sostegno alle attività editoriali e culturali per valorizzare il patrimonio delle parlate o dialetti presenti nella Regione.


Contesto europeo... stiamo parlando di Europa. Il sesto satellite di Giove?

Problemi di spam


Mi è arrivata una mail che devo necessariamente considerare spam. Anche se a mandarla è stato un mio caro amico.
La mail conteneva, in allegato, due proposte di legge.

Ho iniziato a studiare la prima e immediatamente ho pensato che qualcosa non "funzionasse". Essendo una "proposta" di legge, naturalmente può contenere qualche errore. Ma è un po' più grave se l'errore in questione si verifica quando vengono citati documenti come la "Carta Europea delle lingue regionali o minoritarie" e precisamente in uno degli articoli più importanti: l'art. 7 ("Obiettivi e Principi"... scusate se è poco).

Infatti la "presunta" proposta di legge sembrerebbe recitare, in uno dei suoi passaggi:

Art. 4
(Adesione dei principi della Carta europea)

1. Ferma restando la potestà dello Stato in ordine agli accordi internazionali, la Regione, nell'esercizio della propria competenza primaria in materia culturale, ispira la propria azione ai seguenti principi affermati nella Carta europea delle lingue regionali o minoritarie:

a) le lingue regionali o minoritarie costituiscono una ricchezza culturale;
(la "Carta" in realtà dice "il riconoscimento delle lingue regionali o minoritarie quale espressione della ricchezza culturale", ma più o meno il senso è questo)

b) è necessaria un'azione risoluta di promozione delle lingue regionali allo scopo di preservarle;
(la "Carta" in realtà dice "la necessità di un’azione risoluta per promuovere le lingue regionali o minoritarie al fine di salvaguardarle", ma anche in questo caso il senso è quello)

c) bisogna facilitare e incoraggiare l'uso scritto e orale delle parlate regionali nelle diverse espressioni della vita sociale;
(anche in questo caso il testo è diverso ma il senso è "abbastanza" simile)

d) si devono promuovere studi e ricerche sulle lingue e dialetti regionali;


...ma qui non ci siamo proprio.
Guardiamo cosa dichiara la Carta a cui si dice di "aderire":

Art. 1 Definizioni
Ai sensi della presente Carta:
a)
per «lingue regionali o minoritarie» si intendono le lingue:
i)
usate tradizionalmente sul territorio di uno Stato dai cittadini di detto Stato che formano un gruppo numericamente inferiore al resto della popolazione dello Stato; e
ii)
diverse dalla(e) lingua(e) ufficiale(i) di detto Stato;
questa espressione non include né i dialetti della(e) lingua(e) ufficiale(i) dello Stato né le lingue dei migranti;
b) ....

Ripeto: questa espressione non include né i dialetti della(e) lingua(e) ufficiale(i) dello Stato né le lingue dei migranti

Ma a questo punto una persona si domanda: come è possibile che la Carta Europea delle lingue regionali e minoritarie dichiari di voler promuovere studi e ricerche su lingue e dialetti regionali?

Semplice: è un falso.
Al comma citato, infatti, la carta europea dice:

"il promovimento degli studi e della ricerca sulle lingue regionali o minoritarie nelle università o negli istituti equivalenti".

Non parla di dialetti.
In tutti i 23 articoli di cui si compone la legge la parola "dialetti" compare una sola volta e proprio per dire "questa carta NON INTENDE OCCUPARSI DI DIALETTI". Semplice.

Significa forse che questa proposta di legge pur di dichiarare la propria adesione ad un importante documento europeo lo falsifica?

Inoltre la proposta di legge "risulterebbe" essere firmata da ben sei consiglieri regionali.
Cosa dire?

Concludo dicendo che non mi sogno nemmeno di dichiararmi contrario a leggi che valorizzino la complessa e variegata ricchezza linguistica del nostro territorio. Ogni lingua, ogni dialetto, ogni variante ha un valore che merita essere esaltato e tutelato. Ma questo è scoprire l'acqua calda.
Detto questo bisognerebbe assumere dei collaboratori competenti e preparati, che siano in grado di proporre dei testi di legge validi, nella convinzione che la nostra Regione si merita (ed ha un estremo bisogno di) una classe politica in grado di governarla con -e qui va detto- serietà. Promulgare una legge di questo livello qualitativo andrebbe in questa direzione?

mercoledì, giugno 25, 2008

Il Vuerîr - Sottitui

La seconda delle 10 versioni è quella sottotitolata.
Il progetto prevederebbe la sottotitolazione delle lingue italiano tedesco sloveno friulano e inglese, oltre al parlato nell'ottica dell'educazione plurilingue. Ovviamente il testo riguarda la parte del progetto orientata ai bambini delle scuole lelmentari e medie.
Per chi si occupa delle questioni legate al settore della sottotitolazione sarà facile individuare le scelte operate che si distaccano dal parlato. Questo dovrebbe, per le note questioni relative alla lingua parlata e scritta (per ogni lingua), essere presente in ognuna delle 5 versioni.
Sia per me che per Marco (di più per Marco) è complicato questo passaggio per varie ragioni:
- scegliere una grafica semplice ma... carina;
- rendere il testo sempre leggibile;
- non "sporcare" troppo il video.

Il risultato (è una proposta) è questo:




Su youtube:


giovedì, giugno 12, 2008

Plurilinguismo/Software libero/Educazione all'immagine

Iniziamo con il risultato (chi non riuscisse a vederlo in alta risoluzione può provare con la versione alla fine del post):

.



Un progetto che unisca in un solo percorso diverse aree:
- il plurilinguismo, realizzando un prodotto in cinque lingue (italiano, sloveno, tedesco, friulano e l'inglese);
- l'educazione alle nuove tecnologie, attraverso l'uso di diversi software open source (per la gestione dell'audio, del tesyo e delle immagini);
- la costruzione di un racconto;
- l'educazione al linguaggio televisivo, attraverso la produzione di story board, scenografie,...
- l'educazione all'immagine;

L'obiettivo: realizzare una serie di cartoni animati con tecniche 3D. Ma anche coinvolgere i bambini delle scuole per l'infanzia (nei disegni e nella recitazione), delle scuole elementari (nel racconto) e delle scuole medie (nella digitalizzazione delle immagini e sottotitolazione) in un progetto che, alla fine di dieci anni li avrà visti passare tutte le fasi della produzione.

E' fattibile?

Conosciamo molti programmi televisivi realizzati per i bimbi. L'idea, questa volta, sarebbe quella di realizzare un programma dei bimbi. Anche nella speranza di fargli capire che il linguaggio televisivo può anche non essere solo subìto, ma usato.

Pensato il progetto, l'ultima cosa che restava da fare era dimostrare che un'animazione 3D si potesse realizzare. In Regione esistono anche queste competenze. Caso (fortunato) vuole che esistano proprio a Majano. Marco Amato, neo dottore e da alcuni anni appassionato di Blender (un software open source di animazione 3D) si è, assieme a me, appassionato a questo progetto. Abbiamo scelto come base una pubblicazione della Scuola per l'infanzia di Majano, una storia stupenda di un bambino che voleva essere un "grande" guerriero. Abbiamo cercato di entrare negli occhi dei bambini, creando un mondo semplice dove i loro disegni si animavano e le loro voci davano... voce ai protagonisti: alberi, animali, ... guerrieri.
E così abbiamo deciso di (auto)produrre un video di esempio. Una bozza insomma.
E un grande aiuto ci è giunto proprio dalle maestre e dagli stessi bambini.
Il risultato ci è piaciuto.
Il vero successo, a dirla tutta, è che è piaciuto a mia figlia, una grande (...dell'asilo) guerriera.
Altro lato positivo: guardarla mentre vedeva il video è stata un esperienza che non ha prezzo.

Da domani cercheremo di trovare un istituto comprensivo che adotti il progetto per farlo "bene bene" in tutte le lingue, con delle belle storie (e con un bel po' di episodi).
Che sia una strada possibile da percorrere? Si accettano pareri.

Versione in bassa risoluzione:


venerdì, febbraio 01, 2008

Lingua personale adottiva: "il savê nol ocupe puest"

Una bella, bellissima iniziativa. Lungimirante, innovativa, con quel pizzico di intelligente provocatorietà.
Una proposta che rende piacevole sentirsi europei, quando si ascoltano frasi come "la diversità linguistica costituisce una sfida salutare".
Sarà certamente un caso che il gruppo proponente il progetto fosse presieduto da Amin Maaluf, scrittore di origini libanesi residente in Francia, ma -a mio personale avviso- il dato aggiunge un ulteriore valore alla proposta. Speriamo che venga accettata e adottata, nel rispetto dei suoi principî, al più presto.
Come diceva un vecchio caroyense di origine friulana "il sapere non occupa spazio" (tra i primi dieci posti nella mia "top ten" degli aforismi tra i quali spicca anche "non abitiamo in una nazione, abitiamo in una lingua" di Emil Cloran).

Potete leggere un articolo scritto dal Corriere della Sera (giornale dalle posizioni reazionarie al limite del fanatismo sciovinista se la questione è quella di riconoscere lingue di minoranza in Italia ma ossequioso, moderno e "cool" quando le stesse cose riguardano la minoranza italiana in Europa).

Potete anche vedere questo video per farvi un'idea della proposta