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mercoledì, ottobre 07, 2009

Cancellato da Internet il Vocabolario di De Mauro

C'era una volta un vocabolario in libera consultazione on line.
La Paravia, con la motivazione

dobbiamo porre termine al servizio, essendo l’opera fuori catalogo

ha deciso di cancellare un servizio.
Visto che c'era, ha anche cancellato il servizio di consultazione dei "sinonimi e contrari". Ma, direte voi, il "Dizionario dei sinonimi e contrari" non è ancora fuori catalogo.
E cosa può rispondere la casa editrice?
Semplice:

dobbiamo porre termine al servizio, essendo l’opera prossima ad andare fuori catalogo


Senza commentare troppo questa -francamente curiosa- scelta mi pongo qualche domanda:

1)
un documento cartaceo che sta per andare fuori catalogo, questo cosa c'entra con Internet?

2)
l'uscita da catalogo di un'opera ha ricaduta sulla qualità del suo contenuto? La pagina di consultazione poteva essere usata per pubblicizzare le altre opere a catalogo. In fondo stiamo parlando del GRADIT, un'opera piuttosto importante).

3)
per quale ragione si sceglie di indirizzare un visitatore già comprensibilmente perplesso (e -ricordo- interessato alla consultazione un dizionario della lingua italiana) ad un dizionario della lingua inglese? A chi non mi credesse riporto il messaggio:

Per le persone interessate alla consultazione del dizionario di lingua inglese segnaliamo il sito "Oxford Paravia Coincise"



Ma perché non dovrei commentare? Sono convinto che la scelta di chiudere il sito sia completamente sbagliata.

giovedì, ottobre 01, 2009

L'occhio di lince e la mela Julia

L'ANNUNCIO A PANTIANICCO

Secondo il presidente della Regione, il nuovo marchio consentirà di ulteriormente qualificare la produzione regionale.




Magari nell'ottobre del 2007 eravate distratti e vi era scappata la notizia sulla mela julia . Adesso lo sapete.

Ma in realtà le notizie sono diverse.

La prima è positiva: è l'esistenza di un podcast regionale (che è una ragione di vanto in quanto sono poche le Regioni che possono vantare di avere un podcast video aggiornato a scadenze settimanali);

la seconda è bruttina: il podcast è stato così poco promosso che -a quanto mi è dato sapere- nessuno ne conosce l'esistenza;

la terza è negativa: il server continua a funzionare ma nessuno lo sta usando da gennaio del 2008!

la quarta è pessima: io me ne sono accorto nell'ottobre del 2009 (21 mesi dopo l'ultimo aggiornamento). Alla faccia del professionista dell'informatica.

la quinta è veramente curiosa: da qualche parte, a Trieste, c'è un computer che Illy si è dimenticato di spegnere prima di andare via (aprile del 2008) e che continua a distribuire i video del governo del centro sinistra!

Io, con il massimo tatto possibile, farei una proposta: se proprio non serve a nessuno (anche se non nego che sarebbe bello realizzare il podcast delle sedute del consiglio regionale), nella mia scuola avremmo bisogno di un server. Se mai in Regione ne avanzasse uno...

Concludo con la notizia relativa al primo esemplare di lince individuato nella nostra regione (27 luglio 2007). Come poterne fare a meno?


giovedì, luglio 02, 2009

Salviamo il Liceo Tecnologico del Malignani

Firmate per non bloccare una sperimentazione che dura da oltre un decennio.

Grazie





Sign for SALVIAMO il Liceo Scientifico Tecnologico del Malignani


lunedì, maggio 18, 2009

Denchiu Iurop




Ok, dev'essere che in questi giorni mi sento poco "europeo"...

Premessa: supponiamo di voler noleggiare un'autovettura.
Immmaginiamo ora che il responsabile della filiale dica:

1) "il noleggio della Panda, come lei sa (?), costerebbe circa 14.000,00 euro/giorno...";

... ma...

2) "...in questo periodo ho la facoltà applicare uno sconto sulla "tariffa standard" e la tariffa scontata è di 90 euro al giorno...".

Chi riterrebbe seria una proposta del genere?
Nessuno. Ovvio.

Perché i casi sono due:
1) la proposta di partenza è un "furto" (falsa, completamente fuori dal mercato,...) e l'offerta scontata è semplicemente la tariffa standard "mascherata";
2) la proposta scontata è un suicidio e la ditta andrà in fallimento in poco tempo;

Ad ogni modo la notizia è questa (il ritardo con cui la riporto è dovuto alla mia pigrizia nei calcoli...):
"per quanto riguarda il roaming dei dati, l'estate porterà una maggiore trasparenza e una riduzione dei costi. Dal 1° luglio 2009, infatti la tariffa massima per navigare in internet con un telefono cellulare verrà limitata in tutta l'Unione europea a 1 Euro per megabyte trasferito. Al momento il costo del roaming dati ammonta in media a 1,68 Euro per megabyte, in Irlanda attualmente si pagano anche 6,82 Euro, in Grecia 5,30 Euro, mentre in Estonia il costo è di 5,10 Euro. Questa tariffa è destinata a scendere ulteriormente: a partire dal 1° luglio 2010 a 0,80 Euro, e, infine, a partire dal 1° luglio 2011 a 0,50 Euro. Inoltre, in futuro al consumatore verrà consentito di attivare un meccanismo di blocco automatico del servizio appena raggiunta una soglia di 50 Euro di traffico dati.".

In pratica, nel caso di roaming dati all'estero il costo di 1 MB dovrebbe essere 1 euro. Ok, chiaro.

Hurrà -allora- per la UE che regolamenta un mercato impazzito.

O no?
Dunque, chiunque sa che sarebbe da pazzi collegarsi ad Internet con un cellulare senza un'"offerta" perché atualmente (ed è sceso di molto) il costo di una sessione di 15 min. (pagato tutto all'inizio dei 15 min.) è di 1 euro. Ora, la velocità massima raggiungibile in rete è di 7,2Mbps... ma sono favole nella pratica.
In ogni caso, ad una velocità di 2Mbps in 15 minuti potremmo arrivare, diciamo (tenendo conto della realtà e non delle favole), a circa 150MB. ...al costo di 1 euro! Orpo! 150 volte il roaming!

Ma la realtà è anche più incredibile. I contratti proposti dai gestori italiani prevedono un costo di 3 euro a fronte di un traffico di 500 MB (170MB al costo di 1 euro). Ma non per 15 minuti! SENZA ALCUN LIMITE ORARIO (24h/24) e PER UN'INTERA SETTIMANA.

Tradotto in parole povere, lo stesso bene che -nel proprio territorio- ha un costo di 1 euro viene venduto -subito fuori dai propri confini- a 270 euro (1,68 Euro/MBps).

...e la UE interviene a "difesa dei consumatori" facendo diminuire quei 270 euro a 150.

Per capirci, è come se la UE imponesse un costo per le chiamate da/per l'estero NON SUPERIORE a 16 EURO al minuto.

Se qualcuno riesce a dimostrarmi che ho sbagliato i calcoli, per piacere, lo faccia. Perché io non riesco a crederci.

Che dire? Grazie Europa.

Il costo del quale stiamo parlando, però, non è quello di un "bene materiale". Sono dati. Gli stessi che circolano gratuitamente in tutta la rete mondiale. UTILIZZANDO PROPRIO la rete mondiale.
Quando mi collego al mio blog dall'Italia i miei dati sono soggetti a un routing CHE NON GUARDA I CONFINI. Quando guardo la posta elettronica NON MI COLLEGO CON L'ITALIA!
Ma se mi collego dall'Italia pago 1 Euro, se lo faccio dall'Austria (o dalla Slovenia) ne pago 150.

Ma la circolazione dei beni, nei territori della UE non dovrebbe essere "libera"?
Non dovrebbe essere ormai superato il concetto di confine?
Certo, c'è un solo luogo dove i confini non esistono, ed è Internet. ...sempre che non lo si voglia raggiungere con un telefonino...

mercoledì, giugno 25, 2008

Il Vuerîr - Sottitui

La seconda delle 10 versioni è quella sottotitolata.
Il progetto prevederebbe la sottotitolazione delle lingue italiano tedesco sloveno friulano e inglese, oltre al parlato nell'ottica dell'educazione plurilingue. Ovviamente il testo riguarda la parte del progetto orientata ai bambini delle scuole lelmentari e medie.
Per chi si occupa delle questioni legate al settore della sottotitolazione sarà facile individuare le scelte operate che si distaccano dal parlato. Questo dovrebbe, per le note questioni relative alla lingua parlata e scritta (per ogni lingua), essere presente in ognuna delle 5 versioni.
Sia per me che per Marco (di più per Marco) è complicato questo passaggio per varie ragioni:
- scegliere una grafica semplice ma... carina;
- rendere il testo sempre leggibile;
- non "sporcare" troppo il video.

Il risultato (è una proposta) è questo:




Su youtube:


giovedì, giugno 12, 2008

Plurilinguismo/Software libero/Educazione all'immagine

Iniziamo con il risultato (chi non riuscisse a vederlo in alta risoluzione può provare con la versione alla fine del post):

.



Un progetto che unisca in un solo percorso diverse aree:
- il plurilinguismo, realizzando un prodotto in cinque lingue (italiano, sloveno, tedesco, friulano e l'inglese);
- l'educazione alle nuove tecnologie, attraverso l'uso di diversi software open source (per la gestione dell'audio, del tesyo e delle immagini);
- la costruzione di un racconto;
- l'educazione al linguaggio televisivo, attraverso la produzione di story board, scenografie,...
- l'educazione all'immagine;

L'obiettivo: realizzare una serie di cartoni animati con tecniche 3D. Ma anche coinvolgere i bambini delle scuole per l'infanzia (nei disegni e nella recitazione), delle scuole elementari (nel racconto) e delle scuole medie (nella digitalizzazione delle immagini e sottotitolazione) in un progetto che, alla fine di dieci anni li avrà visti passare tutte le fasi della produzione.

E' fattibile?

Conosciamo molti programmi televisivi realizzati per i bimbi. L'idea, questa volta, sarebbe quella di realizzare un programma dei bimbi. Anche nella speranza di fargli capire che il linguaggio televisivo può anche non essere solo subìto, ma usato.

Pensato il progetto, l'ultima cosa che restava da fare era dimostrare che un'animazione 3D si potesse realizzare. In Regione esistono anche queste competenze. Caso (fortunato) vuole che esistano proprio a Majano. Marco Amato, neo dottore e da alcuni anni appassionato di Blender (un software open source di animazione 3D) si è, assieme a me, appassionato a questo progetto. Abbiamo scelto come base una pubblicazione della Scuola per l'infanzia di Majano, una storia stupenda di un bambino che voleva essere un "grande" guerriero. Abbiamo cercato di entrare negli occhi dei bambini, creando un mondo semplice dove i loro disegni si animavano e le loro voci davano... voce ai protagonisti: alberi, animali, ... guerrieri.
E così abbiamo deciso di (auto)produrre un video di esempio. Una bozza insomma.
E un grande aiuto ci è giunto proprio dalle maestre e dagli stessi bambini.
Il risultato ci è piaciuto.
Il vero successo, a dirla tutta, è che è piaciuto a mia figlia, una grande (...dell'asilo) guerriera.
Altro lato positivo: guardarla mentre vedeva il video è stata un esperienza che non ha prezzo.

Da domani cercheremo di trovare un istituto comprensivo che adotti il progetto per farlo "bene bene" in tutte le lingue, con delle belle storie (e con un bel po' di episodi).
Che sia una strada possibile da percorrere? Si accettano pareri.

Versione in bassa risoluzione: