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sabato, novembre 28, 2009

Memorie anonime


C'è sempre, in Friuli, chi si siede su uno scranno e dichiara: "...e quando facevano questo e quello, e quando succedeva quest'altro ... dove eravate?".

Ed è giusto, perché certe domande stimolano la memoria e ti costringono alla domanda "Già... dov'ero?".

1) Mercoledì 28 gennaio 2009: primo post
2) Domenica 5 aprile 2009: secondo post

La risposta è che forse ero qui. A domandarmi perché la "grande" informazione -quella dei giornalisti che denunciano il dilettantismo dei blogger- se ne stesse silenziosa.
E tanto per chiarire che anche su altre questioni ho una certa memoria, ricordo un "antico" post: su cui prima o poi torneremo.

domenica, novembre 22, 2009

Il Torrente Resia



Talvolta capita che si perda ore davanti alla televisione.

Oggi propongo una lettura senza alcun dubbio istruttiva e lascio a voi (quasi) ogni commento.

Si tratta di un progetto che, come viene scritto, porterà in 8 anni (se tutto va bene) al recupero delle spese.

Vi faccio anche notare come la stampa dei documenti (almeno sul mio computer) non sia permessa.



martedì, novembre 17, 2009

Polli in rete



Una visione perversa del concetto di "bene comune" e del concetto di rete accomuna questi argomenti:
  1. la privatizzazione delle risorse idriche;
  2. i 100 milioni destinati all'alta velocità in Regione;
  3. il digitale terrestre.
L'acqua è un bene pubblico (un bene comune), che viene distribuito attraverso un sistema di erogazione: una rete. La rete viene pagata dai cittadini attraverso il pagamento di un servizio. Il pagamento viene misurato in metri cubi di quel bene.
Semplificando: pagando l'acqua che utilizzo non pago tanto il bene quanto il servizio (la manutenzione, il controllo, la distribuzione, il sistema che misura l'erogazione, l'emissione delle bollette, ecc.).
Dando il servizio in gestione ad un'azienda privata mi troverei a pagare esattamente lo stesso servizio ma -in aggiunta- la legittima necessità del gestore di ottenere un profitto.
Ora attenzione che viene il bello: per quale ragione si mette in mano ad un soggetto orientato al profitto la più importante risorsa naturale del nostro pianeta? Per migliorare il servizio. Non male.

I 100 milioni di euro destinati alla banda larga dalla Regione Friuli - Venezia Giulia renderanno disponibile un'infrastruttura di rete che poi verrà gestita da soggetti privati. Perfetto. Aziende che non mettono un centesimo per portare il segnale (i soldi li mette "la Regione", cioè li mettiamo noi) si metteranno in tasca il profitto generato dalla fornitura del servizio. Non vale la pena cercare di spiegare che esistono altre tecnologie meno invasive, meno costose e altrettanto efficaci. Quando il friulano è davanti ad una strada è come una volpe davanti ad una gallina: pagherebbe qualsiasi cifra per poterla sventrare. E infatti la paghiamo. Non "qualsiasi": 100 milioni di euro.
Nel frattempo la cultura vede dimezzato il suo bilancio. C'è una soluzione intermedia: visto che mandiamo gli artisti in mezzo a una strada potremo usarli per la posa dei cavi!

Il digitale terrestre è una cosa particolare per almeno due ragioni. La prima ragione è frivola: non si tratta di una tecnologia terrestre ma aerea. Infatti per accedere al digitale "terrestre" si usa un'antenna. Non un cavo.
Sarà anche frivola ma se uno inizia già a fregarti con il nome immagina cosa viene dopo.
Infatti. La seconda ragione è che è inutile.
Potrebbe essere perfettamente sostituito da dispositivi basati su tecnologia IP (Internet, per capirci).
Ne esistono già, funzionano perfettamente, si basano su tecnologie testate (dirò di più: utilizzate!) ma hanno un imperdonabile serie di difetti. Ne elenco quattro:
  1. rendono del tutto inutile il decoder (e si utilizzerebbe un solo telecomando);
  2. il giorno dopo mandano in fallimento l'Auditel (hai voglia a fare statistiche quando il numero degli ascoltatori appare in tempo reale...);
  3. tolgono lavoro agli antennisti;
  4. collocano tutte le televisioni non satellitari sulla stessa piattaforma (Mediaset, Repubblica TV, Italia 7, YouTube e... Beppe Grillo!).
Potente la lobby degli antennisti, vero?

martedì, agosto 04, 2009

Mondo Cane (12)


"E dove cavolo mi ha portato questo qui?"

domenica, aprile 05, 2009

Non solo perché ne parlai...

...ma perché è cosa intelligente.
E se qualcuno dice/scrive qualcosa di intelligente tu cosa fai? Io lo segnalo.
http://www.autodisciplina.org/archives/478

Il mio precedente post.

venerdì, marzo 13, 2009

Secondo Ufficiale Spock, data astrale 9801.1

Il post che segue lo scrissi il 17 feb 2009 ma allora decisi di ritardare la sua pubblicazione perché mi era stato chiesto per una rivista su carta (La "Patrie dal Friûl").
Ancora non sapevo che Riccardo Riccardi, assessore regionale alla mobilità, energia ed infrastrutture di trasporto, avesse deciso di impegnare
100 milioni di euro per la posa delle fibre ottiche nel nostro territorio.

E' chiaro che se fossi stato già a conoscenza della scelta regionale non avrei usato un tono scherzoso. Soprattutto perché parte di quei 100 milioni saranno investiti per dare lavoro a persone e su queste cose non è mio uso scherzare.
E' altrettanto chiaro che questo fatto non cambia nulla relativamente ai contenuti.
Il presidente americano Clinton, come il nostro assessore, affronto in modo convinto il tema delle "autostrade digitali".
Era il 1993.


Il termine "digital divide" viene il più delle volte usato ad indicare l'impossibilità di accedere ad Internet e, con essa l'impossibilità di aver accesso a quei servizi che consentono -quotidianamente- di poter essere informati, informare, comunicare, fare efficacemente impresa, poter essere raggiunti (e poter raggiungere altre persone) con un "clic".

Il termine andrebbe declinato, più estensivamente, secondo diverse -e talora maggiormente significative- accezioni. Lo “spartiacque digitale” (non “divario”, non “inferiorità”, facciamo lo sforzo di usare bene le parole) non è legato semplicisticamente alla possibilità di collegare il cittadino ad un cavo, idea quest'ultima frutto della tenace reminescenza di una materiale e hardwaristica visione del mondo delle nuove tecnologie, visione secondo la quale sarebbe sufficiente cablare il pianeta per realizzare il miracolo della democrazia digitale.

E nella nostra Regione, come si può facilmente vedere, questa visione è la predominante. Per il nostro modello di sviluppo regionale sembra che il vero problema sia, a tutti i costi, raggiungere con un collegamento ad alta velocità l'ultimo stavolo di Pusea secondo il sottinteso slogan “ADSL per tutti e così non saremo più un territorio arretrato”.

Si potrebbe continuare affermando che i responsabili delle autostrade digitali (ma non solo) continuano a mantenere intatto lo “spartiacque” (che altro non potrebbe essere che digitale) fra centinaia di migliaia di friulani residenti fuori dalla nostra Regione e noi. Ma andremmo, in apparenza, fuori tema.

E allora parliamo delle ruspe che sventrando per l'ennesima volta le nostre strade porteranno ad un nuovo risorgimento tecnologico le nostre valli. L'ipotesi segue un precedente astuto tentativo di risolvere il problema dell'ultimo chilometro attraverso fantasmagorici collegamenti satellitari. Del resto siamo o no una regione di gente unica? Infatti il progetto era unico nel suo genere. Dopo qualche anno qualcuno ha posto dei dubbi sull'autenticità del documento firmato “Secondo Ufficiale Spock, Astronave Enterprise, data astrale 9801.1” e il progetto sembra non avere più la medesima attrattiva.

Andando a spasso per la montagna con mio figlio:
- Papà, cos'è quella cosa?
- È un'antenna figliolo, si chiama “ripetitore”.
- E a cosa serve?
- Serve per poter sentire la radio in ogni paese che si trova in mezzo a queste montagne.
- Che bello! E se mettessero un'antenna come quella che si usa per Internet si potrebbe usare anche Internet in ogni paese spendendo pochissimo? Vero papà?

Cosa volete, sono bambini, non capiscono le cose dei grandi.
Mi sia permessa una domanda: il simbolo della Regione è un'aquila o una talpa?

domenica, marzo 08, 2009

Delazioni

Umido...


In questi casi, cosa si dovrebbe fare?

mercoledì, gennaio 28, 2009

Articolo 23bis

Con quello che segue giungo a quattro video consecutivi e non è molto elegante, specialmente per chi ha connessioni lente.
Cos'è e dove si trova l'articolo "23bis"? In una legge da poco varata dal Parlamento Italiano. E' un articolo che -se ho letto bene- rende l'acqua un bene privatizzabile.
In Canada si guarda all'acqua come al petrolio dei prossimi decenni (il Canada è ricchissimo di acqua, la esporta negli Stati Uniti).
In Italia trasportiamo su gomma milioni di litri di acqua assolutamente identica a quella che sgorga dal nostro rubinetto al solo scopo di versare dentro un bicchiere un liquido "griffato". Per fare una "plin plin" di "marca" scarichiamo qualche metro cubo gas di scarico. Il genio italico, suppongo.
Ho precedentemente utilizzato la forma "...se ho letto bene..." un po' perché le notizie che ho reperito sono ancora troppo vaghe per essere sicuro, un po' perché se fosse vero dovrei leggere l'assenza di commenti nei giornali come un fatto di seria gravità.


giovedì, gennaio 01, 2009

Cultura Ambiente Territorio

C. A. T.
Effetti della raccolta differenziata nel comune di Majano

Il principio sul quale si basa la raccolta differenziata nel Comune è:
"in poco tempo la popolazione comprenderà le regole e le applicherà"; del resto, si pensa, se scompaiono i cassonetti del rifiuto indifferenziato la gente non potrà certo lasciare i sacchi per la strada.
Basta, quindi, togliere i cassonetti.

Un po' come buttare chi non sa nuotare dove "non si tocca" aspettandosi che impari. Non va sempre bene.

Infatti, il risultato (immagine del 29/12/2008):è che la gente non li lascia per la strada, li lascia in mezzo alla strada.
E' solo un esempio delle decine di errori che si possono notare quotidianamente.

Probabilmente questo risultato era già previsto o, addirittura, era inevitabile (anche se dubito fortemente in questa misura).

Ma mi domando: non è che -forse- un supplemento di informazione potrebbe essere utile?

domenica, ottobre 26, 2008

Capanna "Mauro Conighi"

La scienza della natura non forma uomini vani né fabbricanti di parole ostentatori di quella cultura attorno alla quale il popolo si affanna, ma forma uomini forti, autosufficienti, fieri, orgogliosi di ciò che possiedono e non di quello che ottengono dagli eventi. (Epicuro)”

Una camminata dedicata ad un caro amico.
Da Forni di Sopra alla tana dell'orso.

Mondo Cane (6)

Al ritorno dalla Capanna "Mauro Conighi"

giovedì, ottobre 02, 2008

Una rivoluzione del pensiero sullo spazio


Non so perché e/o come sia successo ma da ogni punto di vista la si guardi è una scelta molto interessante. La Regione ha reso disponibile gratuitamente l'accesso al patrimonio cartografico regionale.
E' una notizia da prima pagina per i giornali. E, ovviamente (è successo il 29 settembre), non lo ha notato nessuno.
Qualunque navigatore di ambienti di rete, abitante di uno spazio biodigitale, percepisce con facilità la portata di questa notizia.
Ma non c'è mai un timer per le uova quando serve.

giovedì, febbraio 14, 2008

Il compleanno di Kyoto

Il 16 febbraio il protocollo di kyoto compie 3 anni.
Un modo per festeggiarlo:
spegnere tutte le luci, tutti i televisori, e fare una bella cena a lume di

giovedì, novembre 23, 2006

Che fare?

Le prime risposte non sono state le risposte che ci si poteva aspettavare.
Si attendevano dei risultati rassicuranti dalle analisi sui campioni prelevati nella zona del rogo e invece siamo venuti a sapere che nessuno aveva mai chiesto alcuna analisi.
E' possibile?
E' credibile?
Beh, è possibile ma è incredibile. Mi aspettavo questo risultato perchè era proprio quello che mi era stato detto dall'ARPA.
Eh già... perchè io avevo telefonato all'ARPA 15 giorni fa per chiedere se cortesemente mi potevano dire quando sarebbero stati pubblicati (o dove si potevano trovare) i risultati delle analisi... "... risultati di analisi ingegnere? Di quali analisi sta parlando?".
Quindi è possibile.
Altra questione è se e quanto sia credibile.
Il sindaco di Rive d'Arcano, quello di Majano, quello di S. Daniele e quello di Colloredo (solo per citare i comuni più interessati da un eventuale danno ecologico) si incontrano e nessuno domanda agli altri "Allora, avete fatto richiesta per l'analisi dei danni ambientali?" oppure "Scusate, dobbiamo fare domanda come comune o come comunità Collinare per le analisi dei danni ambientali?". E nelle rispettive giunte nessuno degli assessori all'ambiente che si sia domandato "... che sia un problema che mi riguardi?".
Non parliamo della provincia e della Comunità Collinare.
[Ma tanto per essere perfidi (perchè quando ci vuole ci vuole) aggiungiamo un piccolo ingrediente: lo sapevate che in provincia c'è un "Gruppo Beppe Grillo di Udine"? Lo sapete di cosa discutevano durante il periodo successivo al rogo di Rive? Andate a vederlo da voi, porca miseria!]
E' del tutto evidente che la cosa ha dell'incredibile.
Ma veniamo al titolo del post: che fare?
La prima cosa da fare è chiedere un'approfondita analisi del terreno per valutare la natura e la portata del danno ambientale. Immediatamente. Tutto ciò che è stato trasportato dall'aria o è stato respirato o è ricaduto sul terreno e in quest'ultimo caso se da una parte si è depositato sulle coltivazioni (campi e orti) in essere alla data del rogo dall'altra è stato assorbito e lo ritroveremo i prossimi anni.
Pur mantenendo sempre la speranza che non vi sia nulla di cui preoccuparsi è importante essere certi delle conseguenze di quanto accaduto.
La seconda cosa da fare è dare una bella bacchettata a due persone per ogni comune coinvolto:
a chi si è proposto per amministrare il bene pubblico (e la salute dei cittadini e le condizioni dell'ambiente FANNO PARTE DEL BENE PUBBLICO) e a chi ha avuto mandato di gestire il patrimonio ambientale del comune.
Costoro, se fossero delle persone serie, dovrebbero:
  1. chiedere scusa per quanto male hanno svolto il loro compito;
  2. presentare le loro dimissioni dall'incarico.
Naturalmente ci sarà una parte dei consiglieri che accetterà le dimissioni ed una parte che le riufiuterà. Ci sarà una discussione e le cose saranno chiarite, saranno presi degli impegni e ci sentiremo tutti più contenti perchè, nel bene e nel male, nella ragione e nel torto, nell'innocenza e nella colpa, sapremo di avere a che fare con delle persone serie. E non è poco.

In caso contrario (non venissero chieste scuse e dimissioni da parte del sindaco e dell'assessore) bisognerebbe pretenderle. E obbligare il consiglio a compiere lo stesso iter.
Non per punire, perchè si dovrebbe? Ma per il rispetto che tutti dovremmo avere nei confronti di una comunità fatta di padri madri e figli che NON DEVONO ESSERE OBBLIGATI A CERCARE DELLE GARANZIE QUANDO PAGANO ALTRE PERSONE PERCHE' FACCIANO QUESTO LAVORO, e questo specialmente se si parla di SALUTE PUBBLICA.
Ripeto:
  1. nella speranza che non ci siano brutte notizie;
  2. senza alcun intento punitivo nei confronti delle persone.
All'indomani della notizia qualcuno a scritto una frase notevole: "Mi hanno detto che fra ARPA e assessore all'ambiente se anche ci fosse stato Chernobyl nessuno se ne sarebbe accorto!" una frase di straordinaria capacità sintetica...


lunedì, novembre 20, 2006

Una prima risposta...


Il 2 ottobre del 2006 ho scritto il primo post su questo blog. Nello stesso giorno, in un post successivo facevo la seguente serie di domande:
  1. gli amministratori di Majano, San Daniele, Rive d'Arcano, ecc. hanno chiesto una particolareggiata relazione sulle sostante disperse nell'aria durante il rogo?
  2. gli amministratori stessi hanno chiesto l'eventuale attivazione di protocolli preventivi da indicare alla popolazione per quello che riguarda gli eventuali danni ambientali?
  3. è stata fornita una particolareggiata mappa dei luoghi sottoposti a controllo da parte dell'ARPA (e anche dei diversi orari in cui sono stati effettuati i rilevamenti)?
Oggi iniziamo ad avere le prime risposte: la prima, la più importante, risponde alla seguente domanda:
SONO STATE FATTE LE ANALISI PER CONOSCERE LA PORTATA DEL DANNO AMBIENTALE PROVOCATO DAL ROGO?
La risposta è

NO


Non voglio commentare ora questa notizia (che per ora mi è stata riferita da fonte certa MA CHE ANCORA NON HO VERIFICATO DAL PUNTO DI VISTA DOCUMENTALE), vorrei scrivere, a seguire, l'elenco di tutti gli amministratori di tutte le amministrazioni comunali di tutti i comuni che, A QUANTO SEMBRA, hanno fatto respirare ai propri concittadini (e familiari) qualcosa che NON sanno cosa sia, NON sanno cosa faccia, NON hanno chiesto cosa fosse.

Quando sento dire che i politici di professione rubano lo stipendio ed è meglio che a governare sia la gente comune "cheiproblemièabituataadaffrontarliognigiorno" capisco come la demagogia e il populismo siano il cibo di cui si nutre l'ignoranza.


lunedì, novembre 06, 2006

Alcune domande (seconda parte)

Cosa hanno in comune i comuni di:
  • Buia;
  • Cassacco;
  • Colloredo di Monte Albano;
  • Coseano;
  • Dignano;
  • Fagagna;
  • Forgaria nel Friuli;
  • Majano;
  • Moruzzo;
  • Osoppo;
  • Ragogna;
  • Rive D'Arcano;
  • San Daniele del Friuli;
  • San Vito di Fagagna;
  • Treppo Grande
?

... ok, a parte essere i comuni che hanno dato vita al Consorzio “Comunità Collinare del Friuli”... ovvio.

La cosa che hanno in comune è quella di non sapere l'entità del danno ecologico dell'incendio dell'impianto di Rive a distanza di OLTRE UN MESE DALL'EVENTO.

Come mai?

Le possibili risposte sono tre:
  1. in realtà lo sanno ma non lo vogliono dire
  2. l'ARPA, pur avendo fatto le rilevazioni, non fornisce ancora i risultati malgrado le richieste dei comuni
  3. l'ARPA non ha mai fatto i prelievi per valutare il danno ambientale provocato dall'evento
Qual'è la risposta esatta?... quale quella GIUSTA?


mercoledì, ottobre 04, 2006

Soldi

"Quanto costerà?", "Chi lo pagherà?", "Di quanto aumenteranno le tasse delle immondizie?".
C'è anche chi, ignorando i reali termini della questione (varrebbe la pena inserire le chiavi di ricerca scandalo "cip 6" termovalorizzatori su google... altrimenti basta che vada a questo link), parla di termovalorizzatori.
Io mi domanderei:
  1. Si deve proprio rifare?
  2. E' così scontato che si debba rifare proprio qui?
o almeno:
"Quali garanzie ci saranno che un evento del genere non si verifichi più? (perchè, vale la pena di sottolineare, il costo di un custode o di misure di sicurezza più efficaci non è zero!).
Non vorrei passare come il massimalista del quartiere ma pensavo che - forse - i cittadini andrebbero:
  1. informati (bene, se possibile) sull'accaduto;
  2. resi partecipi del guadagno economico pro capite che hanno ricevuto in questi anni rispetto ad un cittadino di una delle zone che mandava le sue immondizie all'impianto di Rive (senza dubbio quest'ultimo avrà subito una tassazione superiore rispetto a chi, come noi, faceva da punto di raccolta);
  3. interpellati sulla volontà di riavviare l'impianto a ridosso dei propri abitati.
Sono certo che le nostre genti apprezzerebbero la cortesia di essere trattati (non solo nelle giornate di campagna elettorale) rispettosamente e se ne ricorderebbero alle prossime elezioni. Un po' di cortesia (e di trasparenza) non fa male. E' anche vero che, se questo non venisse fatto, gli amministratori attuali poterbbero doverne rendere conto nella prossima campagna elettorale. Con buona pace dei massimalisti.

Buona giornata, e buona fortuna.