martedì, novembre 17, 2009

Polli in rete



Una visione perversa del concetto di "bene comune" e del concetto di rete accomuna questi argomenti:
  1. la privatizzazione delle risorse idriche;
  2. i 100 milioni destinati all'alta velocità in Regione;
  3. il digitale terrestre.
L'acqua è un bene pubblico (un bene comune), che viene distribuito attraverso un sistema di erogazione: una rete. La rete viene pagata dai cittadini attraverso il pagamento di un servizio. Il pagamento viene misurato in metri cubi di quel bene.
Semplificando: pagando l'acqua che utilizzo non pago tanto il bene quanto il servizio (la manutenzione, il controllo, la distribuzione, il sistema che misura l'erogazione, l'emissione delle bollette, ecc.).
Dando il servizio in gestione ad un'azienda privata mi troverei a pagare esattamente lo stesso servizio ma -in aggiunta- la legittima necessità del gestore di ottenere un profitto.
Ora attenzione che viene il bello: per quale ragione si mette in mano ad un soggetto orientato al profitto la più importante risorsa naturale del nostro pianeta? Per migliorare il servizio. Non male.

I 100 milioni di euro destinati alla banda larga dalla Regione Friuli - Venezia Giulia renderanno disponibile un'infrastruttura di rete che poi verrà gestita da soggetti privati. Perfetto. Aziende che non mettono un centesimo per portare il segnale (i soldi li mette "la Regione", cioè li mettiamo noi) si metteranno in tasca il profitto generato dalla fornitura del servizio. Non vale la pena cercare di spiegare che esistono altre tecnologie meno invasive, meno costose e altrettanto efficaci. Quando il friulano è davanti ad una strada è come una volpe davanti ad una gallina: pagherebbe qualsiasi cifra per poterla sventrare. E infatti la paghiamo. Non "qualsiasi": 100 milioni di euro.
Nel frattempo la cultura vede dimezzato il suo bilancio. C'è una soluzione intermedia: visto che mandiamo gli artisti in mezzo a una strada potremo usarli per la posa dei cavi!

Il digitale terrestre è una cosa particolare per almeno due ragioni. La prima ragione è frivola: non si tratta di una tecnologia terrestre ma aerea. Infatti per accedere al digitale "terrestre" si usa un'antenna. Non un cavo.
Sarà anche frivola ma se uno inizia già a fregarti con il nome immagina cosa viene dopo.
Infatti. La seconda ragione è che è inutile.
Potrebbe essere perfettamente sostituito da dispositivi basati su tecnologia IP (Internet, per capirci).
Ne esistono già, funzionano perfettamente, si basano su tecnologie testate (dirò di più: utilizzate!) ma hanno un imperdonabile serie di difetti. Ne elenco quattro:
  1. rendono del tutto inutile il decoder (e si utilizzerebbe un solo telecomando);
  2. il giorno dopo mandano in fallimento l'Auditel (hai voglia a fare statistiche quando il numero degli ascoltatori appare in tempo reale...);
  3. tolgono lavoro agli antennisti;
  4. collocano tutte le televisioni non satellitari sulla stessa piattaforma (Mediaset, Repubblica TV, Italia 7, YouTube e... Beppe Grillo!).
Potente la lobby degli antennisti, vero?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Vai a vederti un bilancio della Cafc o dell Amga, non dovrebbe essere difficile ottenerlo visto che soci sono anche i comuni. Scoprirai che lo scopo di lucro esiste già eccome, e che invece di vendere acqua, pardon il servizio ti vendono anche finanza derivata.
Per venire ad altri servizi pubblici vedi i profitti, pardon utili che genera un servizio pubblico come lA4, se non erro, non farai fatica a reperire anche questo, al lordo di tasse il 70% dei profitti.
Quale altro servizio "privato" genera simili margini? osiamo dire nessuno? Chi sono i soci? quali utili vengono distribuiti? quanto è destinato a riserva e quanto ora verrà reinvestito per realizzare la 3 corsia? mi sa che anche qui paghiamo noi e, per venire a fatti recenti quale amministratore decise per la massimizzazione dei profitti lasciando che la mezzeria fosse divisa da un gurdrail di latta, e che quando un camion lo saltò disse è una tragica fatalità o al massimo gli automoblisti sono una razza di imbecilli col piede pesante?

Luca Peresson ha detto...

Anche se l'impostazione del commento sembra (ma è solo un'impressione) criticare quanto affermato nel post direi che tu mi stia dando ragione su tutta la linea.
Non so quale amministrazione fosse quella dei guardrail di latta ma se lasciassimo perdere lo sport nazionale di buttare tutto sullo scontro ideologico per rivendicare la correttezza di un'errore (ossimoro voluto) della fazione A in nome di un altro errore della fazione B faremmo un primo passo verso una discussione civile.