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domenica, marzo 08, 2009

Delazioni

Umido...


In questi casi, cosa si dovrebbe fare?

giovedì, gennaio 01, 2009

Cultura Ambiente Territorio

C. A. T.
Effetti della raccolta differenziata nel comune di Majano

Il principio sul quale si basa la raccolta differenziata nel Comune è:
"in poco tempo la popolazione comprenderà le regole e le applicherà"; del resto, si pensa, se scompaiono i cassonetti del rifiuto indifferenziato la gente non potrà certo lasciare i sacchi per la strada.
Basta, quindi, togliere i cassonetti.

Un po' come buttare chi non sa nuotare dove "non si tocca" aspettandosi che impari. Non va sempre bene.

Infatti, il risultato (immagine del 29/12/2008):è che la gente non li lascia per la strada, li lascia in mezzo alla strada.
E' solo un esempio delle decine di errori che si possono notare quotidianamente.

Probabilmente questo risultato era già previsto o, addirittura, era inevitabile (anche se dubito fortemente in questa misura).

Ma mi domando: non è che -forse- un supplemento di informazione potrebbe essere utile?

domenica, novembre 02, 2008

giovedì, novembre 23, 2006

Che fare?

Le prime risposte non sono state le risposte che ci si poteva aspettavare.
Si attendevano dei risultati rassicuranti dalle analisi sui campioni prelevati nella zona del rogo e invece siamo venuti a sapere che nessuno aveva mai chiesto alcuna analisi.
E' possibile?
E' credibile?
Beh, è possibile ma è incredibile. Mi aspettavo questo risultato perchè era proprio quello che mi era stato detto dall'ARPA.
Eh già... perchè io avevo telefonato all'ARPA 15 giorni fa per chiedere se cortesemente mi potevano dire quando sarebbero stati pubblicati (o dove si potevano trovare) i risultati delle analisi... "... risultati di analisi ingegnere? Di quali analisi sta parlando?".
Quindi è possibile.
Altra questione è se e quanto sia credibile.
Il sindaco di Rive d'Arcano, quello di Majano, quello di S. Daniele e quello di Colloredo (solo per citare i comuni più interessati da un eventuale danno ecologico) si incontrano e nessuno domanda agli altri "Allora, avete fatto richiesta per l'analisi dei danni ambientali?" oppure "Scusate, dobbiamo fare domanda come comune o come comunità Collinare per le analisi dei danni ambientali?". E nelle rispettive giunte nessuno degli assessori all'ambiente che si sia domandato "... che sia un problema che mi riguardi?".
Non parliamo della provincia e della Comunità Collinare.
[Ma tanto per essere perfidi (perchè quando ci vuole ci vuole) aggiungiamo un piccolo ingrediente: lo sapevate che in provincia c'è un "Gruppo Beppe Grillo di Udine"? Lo sapete di cosa discutevano durante il periodo successivo al rogo di Rive? Andate a vederlo da voi, porca miseria!]
E' del tutto evidente che la cosa ha dell'incredibile.
Ma veniamo al titolo del post: che fare?
La prima cosa da fare è chiedere un'approfondita analisi del terreno per valutare la natura e la portata del danno ambientale. Immediatamente. Tutto ciò che è stato trasportato dall'aria o è stato respirato o è ricaduto sul terreno e in quest'ultimo caso se da una parte si è depositato sulle coltivazioni (campi e orti) in essere alla data del rogo dall'altra è stato assorbito e lo ritroveremo i prossimi anni.
Pur mantenendo sempre la speranza che non vi sia nulla di cui preoccuparsi è importante essere certi delle conseguenze di quanto accaduto.
La seconda cosa da fare è dare una bella bacchettata a due persone per ogni comune coinvolto:
a chi si è proposto per amministrare il bene pubblico (e la salute dei cittadini e le condizioni dell'ambiente FANNO PARTE DEL BENE PUBBLICO) e a chi ha avuto mandato di gestire il patrimonio ambientale del comune.
Costoro, se fossero delle persone serie, dovrebbero:
  1. chiedere scusa per quanto male hanno svolto il loro compito;
  2. presentare le loro dimissioni dall'incarico.
Naturalmente ci sarà una parte dei consiglieri che accetterà le dimissioni ed una parte che le riufiuterà. Ci sarà una discussione e le cose saranno chiarite, saranno presi degli impegni e ci sentiremo tutti più contenti perchè, nel bene e nel male, nella ragione e nel torto, nell'innocenza e nella colpa, sapremo di avere a che fare con delle persone serie. E non è poco.

In caso contrario (non venissero chieste scuse e dimissioni da parte del sindaco e dell'assessore) bisognerebbe pretenderle. E obbligare il consiglio a compiere lo stesso iter.
Non per punire, perchè si dovrebbe? Ma per il rispetto che tutti dovremmo avere nei confronti di una comunità fatta di padri madri e figli che NON DEVONO ESSERE OBBLIGATI A CERCARE DELLE GARANZIE QUANDO PAGANO ALTRE PERSONE PERCHE' FACCIANO QUESTO LAVORO, e questo specialmente se si parla di SALUTE PUBBLICA.
Ripeto:
  1. nella speranza che non ci siano brutte notizie;
  2. senza alcun intento punitivo nei confronti delle persone.
All'indomani della notizia qualcuno a scritto una frase notevole: "Mi hanno detto che fra ARPA e assessore all'ambiente se anche ci fosse stato Chernobyl nessuno se ne sarebbe accorto!" una frase di straordinaria capacità sintetica...


lunedì, novembre 20, 2006

Una prima risposta...


Il 2 ottobre del 2006 ho scritto il primo post su questo blog. Nello stesso giorno, in un post successivo facevo la seguente serie di domande:
  1. gli amministratori di Majano, San Daniele, Rive d'Arcano, ecc. hanno chiesto una particolareggiata relazione sulle sostante disperse nell'aria durante il rogo?
  2. gli amministratori stessi hanno chiesto l'eventuale attivazione di protocolli preventivi da indicare alla popolazione per quello che riguarda gli eventuali danni ambientali?
  3. è stata fornita una particolareggiata mappa dei luoghi sottoposti a controllo da parte dell'ARPA (e anche dei diversi orari in cui sono stati effettuati i rilevamenti)?
Oggi iniziamo ad avere le prime risposte: la prima, la più importante, risponde alla seguente domanda:
SONO STATE FATTE LE ANALISI PER CONOSCERE LA PORTATA DEL DANNO AMBIENTALE PROVOCATO DAL ROGO?
La risposta è

NO


Non voglio commentare ora questa notizia (che per ora mi è stata riferita da fonte certa MA CHE ANCORA NON HO VERIFICATO DAL PUNTO DI VISTA DOCUMENTALE), vorrei scrivere, a seguire, l'elenco di tutti gli amministratori di tutte le amministrazioni comunali di tutti i comuni che, A QUANTO SEMBRA, hanno fatto respirare ai propri concittadini (e familiari) qualcosa che NON sanno cosa sia, NON sanno cosa faccia, NON hanno chiesto cosa fosse.

Quando sento dire che i politici di professione rubano lo stipendio ed è meglio che a governare sia la gente comune "cheiproblemièabituataadaffrontarliognigiorno" capisco come la demagogia e il populismo siano il cibo di cui si nutre l'ignoranza.


lunedì, novembre 06, 2006

Alcune domande (seconda parte)

Cosa hanno in comune i comuni di:
  • Buia;
  • Cassacco;
  • Colloredo di Monte Albano;
  • Coseano;
  • Dignano;
  • Fagagna;
  • Forgaria nel Friuli;
  • Majano;
  • Moruzzo;
  • Osoppo;
  • Ragogna;
  • Rive D'Arcano;
  • San Daniele del Friuli;
  • San Vito di Fagagna;
  • Treppo Grande
?

... ok, a parte essere i comuni che hanno dato vita al Consorzio “Comunità Collinare del Friuli”... ovvio.

La cosa che hanno in comune è quella di non sapere l'entità del danno ecologico dell'incendio dell'impianto di Rive a distanza di OLTRE UN MESE DALL'EVENTO.

Come mai?

Le possibili risposte sono tre:
  1. in realtà lo sanno ma non lo vogliono dire
  2. l'ARPA, pur avendo fatto le rilevazioni, non fornisce ancora i risultati malgrado le richieste dei comuni
  3. l'ARPA non ha mai fatto i prelievi per valutare il danno ambientale provocato dall'evento
Qual'è la risposta esatta?... quale quella GIUSTA?


mercoledì, ottobre 04, 2006

Soldi

"Quanto costerà?", "Chi lo pagherà?", "Di quanto aumenteranno le tasse delle immondizie?".
C'è anche chi, ignorando i reali termini della questione (varrebbe la pena inserire le chiavi di ricerca scandalo "cip 6" termovalorizzatori su google... altrimenti basta che vada a questo link), parla di termovalorizzatori.
Io mi domanderei:
  1. Si deve proprio rifare?
  2. E' così scontato che si debba rifare proprio qui?
o almeno:
"Quali garanzie ci saranno che un evento del genere non si verifichi più? (perchè, vale la pena di sottolineare, il costo di un custode o di misure di sicurezza più efficaci non è zero!).
Non vorrei passare come il massimalista del quartiere ma pensavo che - forse - i cittadini andrebbero:
  1. informati (bene, se possibile) sull'accaduto;
  2. resi partecipi del guadagno economico pro capite che hanno ricevuto in questi anni rispetto ad un cittadino di una delle zone che mandava le sue immondizie all'impianto di Rive (senza dubbio quest'ultimo avrà subito una tassazione superiore rispetto a chi, come noi, faceva da punto di raccolta);
  3. interpellati sulla volontà di riavviare l'impianto a ridosso dei propri abitati.
Sono certo che le nostre genti apprezzerebbero la cortesia di essere trattati (non solo nelle giornate di campagna elettorale) rispettosamente e se ne ricorderebbero alle prossime elezioni. Un po' di cortesia (e di trasparenza) non fa male. E' anche vero che, se questo non venisse fatto, gli amministratori attuali poterbbero doverne rendere conto nella prossima campagna elettorale. Con buona pace dei massimalisti.

Buona giornata, e buona fortuna.

lunedì, ottobre 02, 2006

Alcune domande


"Si temeva che il denso fumo nero potesse disperdere sostanze tossiche, ma il pericolo è scongiurato."

Il denso fumo nero poteva disperdere sostanze tossiche? No, per fortuna non c'erano sostanze tossiche nel denso fumo nero.
E perché era nero? e perché era denso? Ma soprattutto: di quali sostanze stiamo parlando?
Solo alcune delle domande che mi sono posto.
Come dicevo in precedenza i tecnici dell'ARPA hanno effettuato misurazioni e hanno garantito l'assenza di sostanze tossiche.
Ma la zona dell'incendio è anche una zona agricola. E abitata.
Il giorno dell'incendio qualche nostro concittadino è andato nell'orto a raccogliere la verdura. Qualche bambino è andato in giardino a giocare.
Chi ha raccolto la verdura doveva forse lavarla con maggiore attenzione?
Il bambino che giocava in giardino ha forse "fumato" qualche sigaretta senza saperlo? O il fumo nero era formato da ottime sostanze per l'agricoltura? O forse era, per i nostri figli, un aereosol benefico e gratuito?
Il primo giorno di incendio dove è andato il fumo non tossico?
Il secondo giorno lo so, l'ho fotografato e filmato. Era sopra casa mia, a Farla di Majano. La foto che ho scattato nel primo intervento lo dimostra chiaramente. Il fumo arrivava fino al centro cittadino.
Per una questione di ... prevenzione ... ho tenuto le finestre chiuse. Mi sembrava una soluzione un po' patetica ma almeno era qualcosa.
Quali sono le altre domande:
  1. gli amministratori di Majano, San Daniele, Rive d'Arcano, ecc. hanno chiesto una particolareggiata relazione sulle sostante disperse nell'aria durante il rogo?
  2. gli amministratori stessi hanno chiesto l'eventuale attivazione di protocolli preventivi da indicare alla popolazione per quello che riguarda gli eventuali danni ambientali?
  3. è stata fornita una particolareggiata mappa dei luoghi sottoposti a controllo da parte dell'ARPA (e anche dei diversi orari in cui sono stati effettuati i rilevamenti)?
Ho solo un'ultima domanda, forse provocatoria, ma francamente vorrei avere una risposta:
se un incendio di dimensioni così violente, distruttive ed estese non ha creato alcun problema all'ambiente perchè da adesso in poi non trattiamo i rifiuti semplicemente incendiandoli a cielo aperto?
Tanto non disperdiamo mica sostanze tossiche!

Buona giornata, e buona fortuna.

Rogo a Rive d'Arcano


Rogo a Rive d'Arcano

Una settimana fa, nella notte fra il 22 e il 23 settembre si sviluppava un incendio che portava alla distruzione del l’impianto di trattamento di rifiuti di Rive D’Arcano. L'icendio convolgeva migliaia di metri cubi di materiale distribuiti su circa 2.000 metri quadrati di superfice e si protrasse per alcuni giorni.
I tecnici dell'ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale) eseguivano alcuni rilevamenti. Dal Messaggero Veneto del 24 settembre si leggeva: "Si temeva che il denso fumo nero potesse disperdere sostanze tossiche, ma il pericolo è scongiurato.".
Da quel giorno in poi il dibattito sull'evento venne limitato ai seguenti temi:
  1. dove verranno impiegati gli operai che per i mesi necessari alla ricostruzione dell'impianto non potranno essere utilizzati nell'impianto distrutto (una ventina di unità)?
  2. quali saranno i tempi per la ricostruzione e il riavvio dell'impianto?
  3. sarà il caso di intervenire anche sul progetto di ampliamento dell'impianto stesso (visto che ci siamo)?
  4. dove "dirottare" i rifiuti che non possono essere trattati nell'impianto distrutto?
Tutte domande opprtune.
Ma capita che chi scrive sia abituato a porsi anche delle domande senza che gliele suggeriscano gli altri.
E' meglio premettere, per essere chiari, che non intendo allarmare, teorizzare complotti, paventare l'esistenza di disastri o che altro; desidero, da padre di famiglia quale sono, fare presente ai giornalisti di questa regione ed agli amministratori di questa zona il mio sentimento di delusione per un uso della fiducia della gente (da parte di entrambi) e del territorio ad essi affidato (da parte degli ultimi) quantomeno sconfortante.
Vi domanderete cosa sia l'immagine all'inizio del testo fateci clic sopra: io lo spiego nel prossimo articolo.
Se avete qualche commento da fare su questo siete i benvenuti