lunedì, ottobre 02, 2006

Rogo a Rive d'Arcano


Rogo a Rive d'Arcano

Una settimana fa, nella notte fra il 22 e il 23 settembre si sviluppava un incendio che portava alla distruzione del l’impianto di trattamento di rifiuti di Rive D’Arcano. L'icendio convolgeva migliaia di metri cubi di materiale distribuiti su circa 2.000 metri quadrati di superfice e si protrasse per alcuni giorni.
I tecnici dell'ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale) eseguivano alcuni rilevamenti. Dal Messaggero Veneto del 24 settembre si leggeva: "Si temeva che il denso fumo nero potesse disperdere sostanze tossiche, ma il pericolo è scongiurato.".
Da quel giorno in poi il dibattito sull'evento venne limitato ai seguenti temi:
  1. dove verranno impiegati gli operai che per i mesi necessari alla ricostruzione dell'impianto non potranno essere utilizzati nell'impianto distrutto (una ventina di unità)?
  2. quali saranno i tempi per la ricostruzione e il riavvio dell'impianto?
  3. sarà il caso di intervenire anche sul progetto di ampliamento dell'impianto stesso (visto che ci siamo)?
  4. dove "dirottare" i rifiuti che non possono essere trattati nell'impianto distrutto?
Tutte domande opprtune.
Ma capita che chi scrive sia abituato a porsi anche delle domande senza che gliele suggeriscano gli altri.
E' meglio premettere, per essere chiari, che non intendo allarmare, teorizzare complotti, paventare l'esistenza di disastri o che altro; desidero, da padre di famiglia quale sono, fare presente ai giornalisti di questa regione ed agli amministratori di questa zona il mio sentimento di delusione per un uso della fiducia della gente (da parte di entrambi) e del territorio ad essi affidato (da parte degli ultimi) quantomeno sconfortante.
Vi domanderete cosa sia l'immagine all'inizio del testo fateci clic sopra: io lo spiego nel prossimo articolo.
Se avete qualche commento da fare su questo siete i benvenuti

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