giovedì, maggio 14, 2009
Il diabolico Facebook
La Regione Friuli - Venezia Giulia ha deciso di bloccare l'accesso a Facebook ai suoi impiegati, dipendenti, consiglieri regionali, ecc..
La censura è stata attuata con solerzia. Una sorprendente solerzia(1)!
Ma la notizia non è questa. Un'altra notizia è relativa alla Provincia di Udine. Il Presidente comunica che da anni la Provincia censura completamente il web ai suoi dipendenti ad esclusione di una certa porzione di siti ritenuti "di interesse".
Allora la notizia è questa? No.
La notizia potrebbe essere, semmai, che la pubblica amministrazione non si è accorta che da anni chiunque si può collegare a Internet usando il proprio telefonino ed un portatile e fare tutto quello che gli pare.
Probabilmente gli impiegati pubblici, linearmente con il "Brunetta pensiero", passano il loro tempo a fare tutto il possibile per non lavorare. Triste e squallido il panorama proposto. Continuiamo ad umiliare gli impiegati del pubblico, continuiamo ad alimentare questa idea.
33 anni fa i comuni friulani hanno gestito la ricostruzione del Friuli colpito dal terremoto. In 33 anni si sono trasformati da ottimi amministratori a lavativi nullafacenti ossessionati dalla rete.
Ma c'è realmente un obiettivo nella scelta di svilire le professionalità dei propri dipendenti?
(1)
Io sto attendendo da mesi di realizzare un progetto informatico -che probabilmente non verrà mai realizzato- e da anni che vengano portati sotto licenza GPL dei dati piuttosto importanti. Se la Regione utilizzasse la stessa velocità per la censura di Facebook e per l'analisi e la realizzazione di progetti di (forse) interesse pubblico gli impiegati dell'Ente avrebbero garantito l'accesso alle tecnologie 2.0 per i prossimi tre/quattro anni.
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