L'Espresso ne ha parla all'inizio di settembre (2008) con un articolo dal titolo: "Analfabeti, un popolo in crescita - Sono quasi sei milioni, altri 13 a rischio Chi non si esercita va indietro di 5 anni" e che in seguito citerò.
Si parla di indagini statistiche condotte a livello internazionale sul livello di alfabetizzazione nel mondo.
Le hanno condotte Statistic Canada e Ocse, sottoponendo a campioni di popolazione adulta (16-65 anni) questionari graduati: uno preliminare e cinque con difficoltà crescente. Risultato della prima indagine (Ials, International adult literacy studies): quasi il 5% della popolazione italiana adulta non è in grado di affrontare qualsiasi tipo di questionario scritto. Si tratta di due milioni di persone. Il 33% di quelli che rispondono al questionario si ferma al primo gradino della scala di valutazione. Un secondo 33% fa un passo in più nella lettura e comprensione dei testi e raggiunge il secondo livello: abbozza soltanto qualche risposta. Dalla seconda indagine (All) l’analfabetismo funzionale di ritorno appare dove meno lo si aspetta: tra i laureati (20%) e i diplomati (30%). La stessa indagine indica che meno del 20% degli italiani supera quel livello minimo di capacità alfabetiche che servono a orientarsi in una società moderna, contro percentuali del 50% in Svizzera e Usa, 60% in Canada e 64% in Norvegia.
Passo a citare un altro intervento, quello di Domenico Torchia sul rapporto OCSE-PISA per il successo formativo (lo stesso citato da L'Espresso... solo mettendoci vicino la data...), relatore al convegno “Il successo formativo della Scuola Calabrese: un impegno rinnovato" tenutosi a Gizzeria Lido nelle giornate del 10 e 11 settembre 2008 . I dati sono gli stessi ma il contesto è più chiaro specie l'ultima parte della citazione.
Indagine Statistic Canada –OCSE
Hanno condotto ricerche, nel 2005, su un campione di popolazione adulta:1. Il 5% non è in grado di affrontare qualsiasi tipo di questionario;
2. Il 33% si ferma al primo livello di valutazione del questionario scritto;
3. Un secondo 33% si attesta ad una lettura e comprensione e capacità di calcolo appena sufficiente per affrontare la vita quotidiana;
4. Il 20% appena supera il livello di capacità alfabetica che serve per orientarsi nella società moderna, contro il 50% di Svizzera ed USA, il 60% di Canada, il 64% dei Paesi Scandinavi.
La nuova ignoranza è anche digitale, non solo del non sapere leggere e scrivere (secondo EUROSTAT il 59% degli italiani non ha nozioni informatiche di base). Secondo LISBONA 2000, nel 2010 dovremmo scendere al 10%. E’ possibile? In molti Paesi europei ed in USA, ogni anno dal 60% all’80% della popolazione rivede le proprie competenze, ritornando a scuola. DA NOI???
E a questo punto la domanda: a quando una ricerca più recente?
O resteremo sempre nel 2005?
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