venerdì, agosto 29, 2008
Meno spese, tagliamo le cose inutili. O no?
Pubblico una lettera che non sono in grado di commentare perché non conosco la questione.
Non so come siano stati gestiti in questi anni gli istituti in oggetto ma non ho mai sentito pareri negativi e se proprio devo pensare ad uffici inutili in regione (compito non proprio difficile, in verità) non mi verrebbero certo in mente questi.
Ma ognuno ha le sue sensibilità e le sue priorità.
"Udine, 26 agosto 2008
Come forse vi sarà già noto, alla fine di luglio il Consiglio Regionale, in forza di un emendamento alla legge di assestamento del bilancio, ha abrogato gli Istituti di garanzia per i cittadini della Regione Friuli Venezia Giulia. Tanto il Difensore Civico quanto il Pubblico Tutore dei minori sono stati cancellati. Le funzioni dell’ufficio del Pubblico Tutore sono state temporaneamente trasferite al Presidente del Consiglio Regionale, in attesa di una “ridefinizione organica”. La mia esperienza come Pubblico Tutore dei minori sarebbe comunque finita a breve, avendo già ricoperto questo incarico per due mandati, ma ho voluto egualmente attendere che ogni passo fosse compiuto, per evitare che in alcun modo una qualche difesa dell’Istituzione da parte mia potesse essere intesa come la difesa del mio incarico. Il dibattito che ha accompagnato la fine ingloriosa degli istituti di garanzia per i cittadini della Regione ha ulteriormente rafforzato il convincimento che ogni atto di difesa o di indignazione sarebbe stato frainteso, come, infatti, è avvenuto per la bella lettera che l’avv. Caterina Dolcher, Difensore Civico Regionale, ha scritto. Non si è sentita alcuna voce capace di affrontare nel merito il significato della funzione di un istituto di garanzia dei cittadini o dei minori, ma solo vuote considerazioni infondate sulla presunta inutilità della funzione stessa. Per esigenze di risparmio si abrogano gli istituti di tutela invece di renderli più efficaci, come, per altro inutilmente, avevo chiesto durante gli anni del mio mandato. Evidentemente il tema delle garanzie dei cittadini non è in cima alle priorità dell’agenda politica, tant’è che mai ho assistito ad un dibattito su questo tema in Consiglio Regionale provocato dalle relazioni annuali del Difensore Civico o del Pubblico Tutore dei minori. È facile poi, mentre tutti gli schieramenti e la pubblica opinione sono occupati sul tema della sicurezza, confondere la tutela dei cittadini con la militarizzazione delle piazze, la protezione dei bambini con le questioni di ordine pubblico, gli istituti di garanzia per i cittadini di fronte alla pubblica amministrazione come un lusso che non ci si può più permettere in tempi di sacrifici. Non posso non pensare a quali speranze, a quanti progetti, a quante opportunità di crescita democratica e di civiltà giuridica vedevo dodici anni fa, al momento della mia prima nomina. Allora la Regione Friuli Venezia Giulia era l’unica ad avere un ufficio funzionante ed operativo di Pubblica Tutela per i minori. Senza alcuna presunzione credo di poter dire che un modello per l’esercizio delle garanzie sui minori sia nato in questa regione e che ad esso molte altre regioni hanno guardato per elaborare i loro istituti di tutela. Ora però, che anche le Marche hanno abrogato il Garante per l’infanzia, sinceramente mi auguro che non ci si debba ricordare del Friuli Venezia Giulia come responsabile di aver dato il via ad un domino distruttivo. La mia esperienza in questi anni è stata molto intensa e profonda. Ho avuto la possibilità di confrontarmi con le sofferenze, il dolore e la paura dei bambini e dei genitori, con le angosce degli operatori, ma anche con l’entusiasmo creativo dei ragazzi. Ho incontrato persone di straordinaria competenza e umanità con cui ho avuto la fortuna di collaborare in regione e in tutta Italia. Anche grazie al lavoro dei collaboratori dell’Ufficio, che in modo più stretto hanno lavorato con me e cui va il mio grato apprezzamento, ho realizzato migliaia di incontri con studenti, operatori, insegnanti, volontari, famiglie, cercando di far conoscere la Convenzione Internazionale dei diritti dell’infanzia. Insieme abbiamo affrontato alcune battaglie importanti per la tutela e la promozione dei diritti dell’infanzia: la lotta alla pedofilia, alla tratta, alla pornopedofilia; lo sviluppo delle reti di protezione sociale per la famiglia, l’affidamento, l’adozione; il contrasto dei comportamenti a rischio degli adolescenti; l’integrazione dei minori stranieri e la tutela dei minori stranieri non accompagnati; lo sviluppo di una cittadinanza partecipata e l’educazione democratica nei Consigli dei ragazzi; il bullismo. È stato possibile sviluppare un’intensa azione di formazione di operatori sociali e insegnanti sul tema della responsabilità giuridica del professionista, sulle “buone pratiche” operative per la tutela del minore in campo sociale, sanitario ed educativo, di prevenzione del maltrattamento. Abbiamo realizzato una importante innovazione con la formazione dei tutori volontari dei minori. È stato un cammino ricco di esperienze importanti, di successi e tensioni, costellato dalle molte attestazioni di stima, dalla partecipazione sincera, dalla gratitudine di coloro che sono i destinatari ultimi di questo grande lavoro: bambini, famiglie, operatori, insegnanti, persone semplici; la parte migliore di questa società, con cui credo di poter continuare a crescere e lavorare anche in altra veste. A tutti dunque grazie per aver in qualche modo reso possibile questa esperienza.
Cordiali saluti,
Francesco Milanese"
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