mercoledì, aprile 30, 2008

Farcadice - Ultimo atto



Abbiamo presentato l'ultimo capitolo dei "Diaris di Viaç" il 28 aprile a Fagagna.
Una serata in compagnia di una settantina di persone, parte delle quali erano amici con cui avevamo condiviso tutto o parte di questo percorso, per vedere in anteprima il documentario realizzato a Toronto.
Cosa dire?
Di solito sono sollevato al termine di un percorso. In questo caso il percorso è stato lungo: 10 anni per realizzare 4 video sull'emigrazione (in realtà sono 20 anni per realizzarne 5... ma questa è un'altra storia), per intervistare un centinaio di persone e infine per cercare di dar loro voce attraverso un linguaggio video praticamente inventato, con una certa fatica, per far in modo che le loro parole venissero accompagnate da immagini adeguate.
Probabilmente dovrei usare questo spazio anche per ringraziare le molte persone che ci hanno aiutato. Non lo faccio perché la lista sarebbe imbarazzantemente lunga e dovrei per ognuno dedicare una pagina di spiegazione.
Ad ogni buon conto, per fermarmi almeno a quello che è successo il 28, un grazie a tutti gli intervenuti. E se passate di qui mi farebbe piacere ricevere un vostro parere sul lavoro.

La cosa che mi sembra più bella di questo percorso di 10 anni è che sia stato fatto da due amici che partendo dallo stesso banco del Malignani, si trovano -a distanza di quasi trent'anni- ancora con la voglia di divertirsi.
Abbiamo scelto di confrontarci con un tema abbastanza delicato perché da un lato parla della storia contemporanea della nostra gente (fare qualcosa di sbagliato voleva dire offendere migliaia di persone: una bella responsabilità) e dall'altro perché è un capitolo che -a dirla tutta- molti preferirebbero fosse dimenticato. Non è un caso che il vero interessamento a questo lavoro sia arrivato dai Comuni (i soggetti più a contatto con il territorio e con la gente), dagli uffici regionali (spesso criticati, in questo caso veramente a torto) e dagli stessi emigranti (soprattutto!)... nell'assoluta e totale indifferenza da parte delle cosiddette "associazioni degli emigranti" che in 50 anni di esistenza non sono state in grado di regalarci nemmeno un documentarietto di qualche secondo (non credo a causa dello scarso finanziamento). E questo dispiace, perché la storia di migliaia di nostri concittadini ci resterà -per sempre- sconosciuta.

5 commenti:

Christian Romanini ha detto...

Mandi Luca
o soi jo che us dîs "Grazie". Come che al varès di ringraziâus dut il Friûl, chel di chenti e chel spaniçât pal mont.

Christian Romanini ha detto...

Ma sêso pardabon sigûr che al sedi il vuestri ultin cjapitul di Farcadice?

Christian Romanini ha detto...

E cuant lu metêso on line?

thermonuke ha detto...

un link interessante per rintracciare quasi tutti gli italiani emeigrati in nordamerca che, fino agli anni 50 sono passati tutti da ellis island.

Io ci sono stato veramente impressionante il lavoro di ricostruzione e digitalizzazione dei registri di ingresso.



http://www.ellisisland.org/EIinfo/aboutAFIHC.asp

Luca Peresson ha detto...

Grazie per l'indicazione Thermo.
E' realmente impressionante.
Ho trovato la scheda del mio prozio arrivato a E.I. nel 1907.

Emozionante!!!